Document no. 414
Pacelli, Eugenio
to Gasparri, Pietro
Munich, 25 November 1923
Summary
Pacelli berichtet von einer Anfrage, die der Eichstätter Kanoniker und BVP-Politiker Wohlmuth, auch im Namen des Eichstätter Bischofs von Mergel, hinsichtlich der im Konkordat festzuhaltenden vermögensrechtlichen Verpflichtungen des bayerischen Staats gegenüber der katholischen Kirche stellte. Da sich die Vorkehrungen des Bayernkonkordats von 1817, die in Artikel X des neuen Konkordatsentwurfs aufgenommen wurden, mehr und mehr als unzureichend erwiesen haben, empfiehlt Wohlmuth, vom Staat die Zusage einzufordern, eventuelle finanzielle Defizite der Kirche auszugleichen. Über dieses Anliegen, das im Reichsdeputationshauptschluss eine solide rechtliche Grundlage hat, tauschte sich Pacelli vertraulich mit Kultusminister Matt aus, um zu sondieren, ob eine Aufnahme dieser Forderung im bereits fortgeschrittenen Stadium der Verhandlungen überhaupt möglich ist. Da sich der Minister aufgeschlossen zeigte, präsentierte Pacelli umgehend eine offizielle Note, die einen entsprechenden Textvorschlag für Artikel X, § 1 unterbreitet und die der Nuntius nun an den Kardinalstaatssekretär weiterleitet. Bei der Redaktion des Textes, die jegliches Aufsehen für diese neue finanzielle Verantwortung des Staates vermeiden wollte, wurden die Buchstaben f und g des Paragrafens getauscht und wurde zum neuen Buchstaben g ein Zusatz hinzugefügt, der die staatliche Deckung für den Fall vorsieht, dass die (erz-)bischöflichen Kurien die Ausgaben zum Unterhalt der Kirchen oder zur Finanzierung der Gottesdienste nicht selbst tragen können.Auch über den Wunsch Wohlmuths, im Konkordat die kostenlose Nutzung der Post für weite Kreise kirchlicher Amtsträger zu verankern, sprach Pacelli mit dem Kultusminister. Matt wies dieses Anliegen jedoch als unmöglich zurück, auch weil die Post in die Kompetenz des Reichs und nicht des bayerischen Staats fällt.
Subject
Proposta di modificazione dell'articolo X § 1 lett. f e g del progetto di
Concordato colla Baviera
Com'è ben noto all'Eminenza Vostra Reverendissima, l'antico Concordato del 1817





306v
gionsgenossenschaften in Bayern, Regensburg 1900, pag. 67). Simili proventi
erano stati sino a questi ultimi anni sufficienti allo scopo; ma da qualche tempo a causa
delle attuali condizioni economiche della Germania le Curie anzidette si son venute a
trovare in grave difficoltà ed imbarazzo, tanto che il Governo
Il nuovo progetto di Concordato




307r
tuttavia il rimprovero di venire ora, dopo così lunghe
trattative, con nuove domande di ordine finanziario a ritardare o rendere più difficile la
conclusione del Concordato, ho stimato opportuno di interrogare innanzi tutto
confidenzialmente questo Sig. Ministro del Culto
307v
(secondo il nuovo ordine) le parole: "per colmare eventuali
deficit nelle spese occorrenti alle Curie arcivescovili e vescovili si applica analogamente
la disposizione della lettera f". Ora appunto, a norma della lettera f (antica
g), qualora i fondi, i redditi, i beni mobili ed immobili delle chiese
metropolitane e cattedrali e delle loro fabbriche non siano sufficienti per la manutenzione
delle chiese stesse, per le spese del culto divino e per gli stipendi dei necessari
inservienti laici, lo Stato è obbligato a supplire per il resto.Il Canonico Wohlmuth mi aveva interessato a chiedere inoltre che venisse pure assicurata nel Concordato la gratuita corrispondenza postale, non solo per le Curie arcivescovili e vescovili (che del resto rimangono ad ogni modo coperte, in caso di deficit, dalla precedente disposizione), ma altresì per i decani, i parroci, ecc. Anche su di ciò ho interpellato delicatamente, per ogni buon fine, il Sig. Ministro del Culto, il quale tuttavia mi ha manifestato subito la impossibilità di introdurre una simile aggiunta, non solo per l'aggravio che ne deriverebbe allo Stato, ma già per la ragione che trattasi di materia, la quale, secondo la Costituzione ora vigente, è di competenza non della Baviera, ma del Reich.
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico