Document no. 6886
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro
Berlin, 12 September 1928
Summary
Pacelli berichtet über den Magdeburger Katholikentag vom 5. bis 9. September 1928, den er als erfolgreich sowohl aufgrund der behandelten Themen als auch der zahlreichen Besucher betrachtet. Unter der ausgezeichneten Leitung des Präsidenten der Generalversammlung der deutschen Katholiken Löwenstein wurde das Hauptthema der Katholischen Aktion breit diskutiert. Pacelli nahm die Einladung des Magdeburger Propstes Legge und des Paderborner Bischofs Klein zur Teilnahme am Katholikentag an und brach am 5. September von Berlin aus nach Magdeburg auf. Am Bahnhof wurde der Nuntius von Klein und dessen Weihbischof Hillebrand, dem Oberpräsidenten von Sachsen Waentig, dem Magdeburger Oberbürgermeister Beims – Pacelli betont, dass sich die beiden Sozialdemokraten ihm gegenüber korrekt und mit voller Ehrerbietung verhielten –, dem Fürsten Löwenstein, dem Propst Legge und weiteren Priestern sowie Mitgliedern des Organisationskomitees begrüßt. Der Nuntius hielt im Rahmen der ersten Generalversammlung in der Stadthalle – Pacelli schreibt von einer „städtischen Festhalle“ – eine Begrüßungsansprache über Wesen und Aufgabe der Katholischen Aktion, die er dem Bericht beilegt. Es folgten weitere Reden des eifrigen ("zelante") Kleins, Waentigs und Beims' bevor der Münsteraner Theologe Steffens die Studientagung mit seinem Fachvortrag eröffnete. Am 9. September sammelten sich die katholischen Vereine der Stadt im Ehrenhof der Stadthalle – Pacelli schreibt von einem „Kirchenhof“ –, wo der Nuntius nach einer glühenden Ansprache Kleins die Heilige Messe zelebrierte. Die ca. 30.000 Gottesdienstbesucher boten Pacelli einen prachtvollen Anblick. Die sich anschließende eucharistische Prozession erfolgte in Erinnerung an die letzte ebenfalls in Anwesenheit des Päpstlichen Legaten veranstaltete Prozession in Magdeburg vor über vierhundertfünfzig Jahren. Auf der letzten Generalversammlung des Katholikentags beschlossen die wichtige Rede von Adolf Donders über die Katholische Aktion, die wohlangebrachten Ansprachen des Fürsten von Löwenstein und des Bischofs Klein, eine Entschließung gegen die Religionsverfolgung in Mexiko sowie das Te Deum mit dem Apostolischen Segen seitens Pacellis den Katholikentag. Der Nuntius hofft, dass durch den Magdeburger Katholikentag auf dem breiten und fruchtbaren Feld der Katholischen Aktion nachhaltig Früchte reifen werden.In den Tagen zwischen der Eröffnung und dem Ende des Katholikentags besuchte Pacelli mit einem ihm zur Verfügung gestellten Auto die Städte Naumburg, Weimar, Erfurt, Eisenach, Gotha und Eisleben. Auf seiner Rückreise nach Berlin besuchte er darüber hinaus Halberstadt und Wittenberg und machte sich die großen spirituellen Nöte in der Diaspora bewusst. Der Nuntius beschreibt es als äußerst traurig, dass selbst die ehemaligen Bischofsstädte wie Magdeburg, Halberstadt und Naumburg, die einst ein florierendes kirchliches Lebens hatten, durch die protestantischen Reformationskämpfe des Großteils ihrer Kirchen und religiöser Institute beraubt wurden und der Anteil der Katholiken an der Bevölkerung nur noch zwei bis fünf Prozent ausmacht. In manchen Orten erkennt der Nuntius allerdings einen katholischen Frühling, so in Erfurt, wo die Präsenz der Ursulinen ihn hoffen lasst. Pacelli bittet Gasparri darum, dass Pius' XI. anlässlich des anstehenden ad-limina Besuch des Bischofs Klein diesem seine Zufriedenheit über den Erfolg des Katholikentags ausdrücken möge.
Subject
Congresso generale dei cattolici tedeschi in Magdeburg
Sebbene fosse stato stabilito dover esso, più che una grande rassegna delle forze cattoliche tedesche, essere soprattutto un Congresso di studio, riuscì pur nondimeno una imponente manifestazione di intensa vita cattolica ed ebbe, grazie a Dio, un pieno successo (che sorpassò anche le migliori speranze), sia per l'importanza degli argomenti trattati sia per il numero dei convenuti e la perfetta fraterna armonia, che regnò fra di essi.
Tema principale delle adunanze fu l'importante questione dell' Azione cattolica, la quale è stata ampiamente esaminata e discussa durante le varie sedute. I lavori furono egregiamente diretti da S. A. il Principe Luigi di Löwenstein, ottimo cattolico, presidente del Comitato centrale dei Congressi cattolici tedeschi.
Accogliendo di buon grado l'invito ripetutamente rivoltomi tanto dal Rev.mo Sig. Dr. Legge, Commissario vescovile e
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Preposto di
Magdeburg, quanto dallo stesso Ordinario del luogo, nel pomeriggio del mercoledì 5 corr.
mese lasciai Berlino per partecipare al Congresso medesimo. Alla stazione erano a ricevermi il Vescovo di Paderborn, Rev.mo Mons. G. Klein, ed il suo Vescovo Ausiliare, Rev.mo Mons. Hillebrand, il Prefetto della provincia di Sassonia, Sig. prof. Dott. Waentig, il primo borgomastro della città, Sig. Beims, entrambi socialdemocratici, ma perfettamente corretti e pieni di cortese deferenza, il sullodato Principe di Löwenstein, il Rev.mo Sig. Legge e numerosi altri sacerdoti coi membri del Comitato locale del Congresso.
Nella prima delle adunanze generali di quello stesso giorno, che si tennero nella Festhalle della città, pronunziai sulla natura, sull'oggetto ed i fini dell'Azione cattolica un discorso, che mi permetto di qui unire e che servì come di programma alle varie conferenze intorno a questo grave argomento.
Il zelante Vescovo di Paderborn espose quindi l'importanza e lo scopo delle presenti Assise. Parlarono poscia il Prefetto della provincia di Sassonia ed il primo borgomastro della città. Il Rev. Sac. Dr. Steffes, professore nella Facoltà teologica di Münster, iniziò le conferenze di studio svolgendo il tema: La Chiesa cattolica nella vita intellettuale contemporanea.
Domenica, 9 corrente, alle ore 9 ½, tutte le Associazioni cattoliche della città ed una
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larga rappresentanza di
quelle della Germania, accorse per la circostanza, colle loro rispettive bandiere, si
radunarono nel Kirchenhof, ove, dopo un ardente discorso del Rev.mo Mons. Vescovo di Paderborn, celebrai la S. Messa tra il
profondo raccoglimento degli astanti. Il vasto recinto, stipato da oltre 30.000 persone, incapace tuttavia di contenere quanti avrebbero bramato di intervenire, presentava un magnifico colpo d'occhio.
Terminato l'Augustissimo Sacrificio dell'Altare, si svolse per oltre un'ora attraverso i viali adiacenti una grandiosa processione Eucaristica tra due fitte ali di popolo rispettoso. Fatto quindi ritorno nel Kirchenhof, impartii la benedizione col SS.mo Sacramento, che io stesso avevo portato in processione. Favorita da un sole radioso, questa solenne funzione riuscì, anche agli occhi dei protestanti, uno splendido spettacolo di fede e di pietà cattolica.
Quest'anno solamente fu deciso di fare in un Congresso generale cattolico la suddetta processione, e ciò in unione coll'incomparabile trionfo Eucaristico, che celebravasi in tal giorno a Sydney, ed a ricordo dell'ultima grandiosa processione Eucaristica, che oltre quattro secoli e mezzo or sono ebbe luogo in Magdeburg, portando pure allora il Legato Pontificio il Ss.mo
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Sacramento.Il pomeriggio fu consacrato a varie riunioni giovanili ed operaie, ed alle ore 5 si tenne l'ultima assemblea generale, nella quale il Rev. Sac. Dr. Donders, professore all'Università di Münster, pronunziò un importante discorso sull'Azione cattolica. Esso fu seguito da opportune considerazioni ed esortazioni del Principe di Löwenstein e del Vescovo di Paderborn. Venne approvata altresì una risoluzione contro la persecuzione religiosa nel Messico. L'adunanza si chiuse col canto del Te Deum; quindi impartii agli astanti, a nome del Santo Padre, l'Apostolica Benedizione.
Così ebbe termine il Congresso di Magdeburg, che si spera abbia a recare, colla grazia di Dio, e mediante l'impulso dei Vescovi e del Clero e la generosa cooperazione dei laici, copiosi duraturi frutti di bene nel vasto e fecondo campo dell'Azione cattolica.
Approfittai poi dei giorni di intervallo tra l'apertura del Congresso e la giornata di chiusura, in cui dovevo celebrare la S. Messa nel Kirchenhof, per visitare con un automobile messo cortesemente a mia disposizione da un Signore cattolico di Magdeburg, alcune città della Diaspora, quali Naumburg, Weimar, Erfurt, Eisenach, Gotha, Eisleben e, nel viaggio di ritorno a Berlino, Halberstadt, Wittenberg, onde rendermi conto de visu dei grandi bisogni spirituali di quelle regioni.
È invero profondamente lacrimevole il
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il [sic] constatare come le suddette città ed altre ancora,
alcune delle quali già sedi vescovili, ad es. Magdeburg, Halberstadt, Naumburg, ed ove così
rigogliosa e fervente era la vita religiosa, siano state nel luttuosissimo tempo della
Riforma protestante, spogliate della maggior parte delle loro magnifiche chiese e fiorenti
Istituti religiosi e ridotte a territori di Diaspora, ove i cattolici non rappresentano pur
troppo che il 2, 3, 4 o 5% della popolazione. Ma, grazie al Cielo, una nuova primavera di vita cattolica si manifesta in quelle località; il clero ed i fedeli hanno però bisogno di essere il più possibile aiutati ed incoraggiati. In Erfurt operano un gran bene per la educazione della gioventù femminile le ottime Religiose Orsoline.
Poiché il Revmo Mons. Vescovo di Paderborn si recherà nel prossimo mese di Ottobre a Roma per la visita ad limina, sarei ben grato, se l'E. V. o (qualora non fosse troppo ardito di chiederlo) lo stesso Augusto Pontefice si degnasse di rivolgergli una parola di soddisfazione per la riuscita del Congresso cattolico di Magdeburg.
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onone di confermarmi
Dell'Eminenza Vostra Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico