Dokument-Nr. 16250
Gasparri, Pietro an Pacelli, Eugenio
Vatikan, 01. Mai 1926

Regest
Gasparri, der Pacelli zunächst die päpstliche Anerkennung für dessen Bemühen um die schwierigen Konkordatsverhandlungen mit Preußen übermittelt, leitet Anweisungen Pius' XI. zu den Gesprächen weiter. Wie der Nuntius lehnt auch der Papst die Form einer Bulle oder eines Notenwechsels ab. Mit Blick auf die Diözesanzirkumskription soll Pacelli für geordnete Verhältnisse in der Region Tütz sorgen. Hinsichtlich der Staatsleistungen teilt Gasparri die Ansicht Pacellis, das Recht der Kirche auf Grundbesitz zumindest auf dem Papier festzuschreiben. Für die Frage nach den preußischen Kirchengütern auf polnischem Boden strebt er eine Lösung innerhalb der Konkordatsverhandlungen an. Der Kardinalstaatssekretär hält es ferner für möglich, vor der Besetzung von Kanonikaten die preußische Regierung wie gewünscht zu Erinnerungen politischer Natur gegen den Kandidaten zu befragen. Die von der preußischen Regierung unterbreiteten Vorschläge zu den Bischofsernennungen lehnt er jedoch ab, selbst den, dass die Domkapitel aus einer vom Heiligen Stuhl vorgelegten Dreierliste den Bischof wählen. In diesem Zusammenhang führt er die der bayerischen Regierung im Kontext der Konkordatsverhandlungen gegebene Zusage an, keinem anderen Staat die Kapitelswahl zuzugestehen.
[Kein Betreff]
Ill.mo e Rev.mo Signore,
Non ho mancato di esaminare con attenzione tanto il pregiato Rapporto della S. V. Ill.ma e Rev.ma, del 10 p. p. Aprile, s. n., col quale Ella chiaramente mi esponeva gli inizî delle trattative per il Concordato con la Prussia, quanto i relativi due importanti allegati.
Il Santo Padre, il Quale si rende conto delle difficoltà che si frappongono al buon esito dell'ardua impresa di sistemare cioè con un patto bilaterale le relazioni tra la Santa Sede e la Prussia, apprezza l'impegno e la diligenza, con i quali Ella si è accinto all'opera e mi ha dato ordine di impartirLe le seguenti istruzioni.
Circa la forma, che dovranno avere i futuri impegni, la Santa Sede pienamente conviene con la S. V. che essi non possono essere ridotti ad una Bolla, come lo fu nel 1821, e tanto meno ad un semplice scambio di Note.
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Non ho particolari suggerimenti da darLe dopo quanto Ella mi ha prospettato circa il giuramento dei Vescovi, le Congregazioni religiose, la formazione del Clero e la sistemazione delle circoscrizioni delle diocesane<i>1, sul quale ultimo punto la S. V. avrà presente, come già convenimmo a voce, di dare un assetto regolare al territorio di Tütz.
Approvo anche quanto Ella espone circa le presentazioni2 finanziarie, per le quali conviene mantenere ed affermare, sia pure teoreticamente, il diritto della Chiesa ai beni stabili. Circa poi le questioni di Patronato pendenti fra la Germania e la Polonia, secondo il suo pregiato Rapporto n. 34854 del 17 marzo u. sc., mi sembra molto opportuno tentarne la soluzione in queste trattative.
Rimettendomi quindi alla ben nota prudenza della S. V., mi riservo di esaminare in concreto i vari articoli che Ella via via mi proporrà sui punti fin qui elencati.
Per quanto riguarda le nomine delle dignità Capitolari, Ella ben conosce che è fuori delle consuetudini della Santa Sede interrogare il Governo, se vi siano obbiezioni di ordine politico contro il candidato. Da altra parte non sembrerebbe equo di concedere alla Prussia quello che non è stato accordato in tale materia alla Baviera. (cfr.  Conc. bavarese art. 14, 2º)
Infine le proposte del Governo prussiano circa la provvi-
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sta delle Sedi Vescovili non possono essere accettate, nemmeno nella forma ridotta di una terna da formarsi dalla Santa Sede e sulla quale il Capitolo eleggerebbe poi il Vescovo; poiché, come la S. V. ben sa<ri>corda3, in seguito a mio Dispaccio n. 25122 del 16 dicembre 1923, Ella con Nota rimessa il 29 Dicembre dello stesso anno al Governo Bavarese, (che domandava per tale materia la clausola della Nazione più favorita) dichiarava: "La S. Sede in <n>uovi4 patti non accorderà ad alcun <S>tato5 in qualsiasi modo il privilegio dell'elezione capitolare. Nella conclusione di futuri accordi la S. Sede non mancherà di tenere conto, in questa materia, della posizione in cui verrebbe a trovarsi la Baviera in confronto degli altri paesi del Reich germanico".
Per tutto ciò non vedo come potrebbe la Santa Sede sorpassare i termini delle concessioni fatte alla Baviera nell'art. 14, 1º.
Tanto credo opp<o>rtuno6 farLe presente in rips<sp>osta7 al pregiato suo Rapporto e profitto ben volentieri dell'opportunità per raffermarLe i sensi della più sincera e distinta stima
Di V. S. Ill.ma e Rev.ma
Servitore
P. Card. Gasparri
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6Hds. vom Verfasser korrigiert.
7Hds. vom Verfasser korrigiert.
Empfohlene Zitierweise
Gasparri, Pietro an Pacelli, Eugenio vom 01. Mai 1926, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 16250, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/16250. Letzter Zugriff am: 23.11.2024.
Online seit 29.01.2018, letzte Änderung am 20.01.2020.