Dokument-Nr. 14402
Pacelli, Eugenio an [Pizzardo, Giuseppe]
München, 19. Januar 1924

Regest
Pacelli, der den privaten Charakter seiner Aufführungen betont, erläutert Pizzardo, warum ihm hinsichtlich der von ihm zunächst befürworteten, vom Leiter der päpstlichen Hilfsmission in Russland Walsh unterbreiteten Idee, ein päpstliches Hilfswerk für Deutschland zu gründen, nun Zweifel gekommen sind. Er begründet diese damit, dass er in der französischen Wahrnehmung der deutschen Armut eine Veränderung wahrgenommen hat. Während bisher, auch vom französischen Ministerpräsidenten Poincaré, die Meinung vertreten wurde, Deutschland sei an sich reich, allerdings hätten Großindustrielle und Spekulanten einige soziale Schichten ins Elend gestürzt, vertritt die Propagandabroschüre "La vérité sur la Misère Allemande dans les Régions occupées" nun eine andere Auffassung: In Deutschland sei die Not nicht größer als in anderen Ländern, sondern es gäbe vielmehr andere Völker, die mehr leiden als die Deutschen, dies aber mit mehr Würde ertragen. Da auch der polnische Generalkonsul in München Malczewski auf die Idee eines päpstlichen Hilfswerks für Deutschland mit denselben Überlegungen reagierte, plädiert der Nuntius dafür, aus Rücksicht auf die Wahrnehmung im Ausland auf dieses Projekt zu verzichten und die päpstlichen Hilfslieferungen in Form von Geld und Waren wie bisher durch die Bischöfe und den Caritasverband zu verteilen, wobei ausdrücklich der Heilige Stuhl als Spender genannt werden soll.
Ferner berichtet Pacelli über die noch ausstehenden Schritte für den Abschluss des Bayernkonkordats. Er erwartet keine Schwierigkeiten für die Vorlage des Konkordatsentwurfs beim bayerischen Kabinett und bei der Reichsregierung. Da die bayerische Regierung angesichts der bevorstehenden Landtagswahlen auf ein möglichst zügiges Vorgehen drängt, soll der Heilige Stuhl gebeten werden, einen Bevollmächtigten für die Konkordatsunterzeichnung zu benennen. Zunächst erklärte Pacelli sich bereit, dies mit dem Heiligen Stuhl zu klären, nun bat er aber den bayerischen Ministerialrat Goldenberger, die Regierung möge den bayerischen Gesandten beim Heiligen Stuhl von Ritter damit beauftragen. Die Wahl dieses Vorgehens begründet der Nuntius mit der Nachricht, dass die Konkordatsunterzeichnung in Rom stattfinden könnte und nicht in München, wo es dem Usus entsprechen würde, den Nuntius als Bevollmächtigten einzusetzen, was ihm auch Pizzardo selbst bereits andeutete. Da er glaubt, bei seinen Vorgesetzten in Rom wenig Wohlwollen zu genießen, kann Pacelli sich vorstellen, dass hier zu seinem Nachteil entschieden wird. Nach der Unterzeichnung stehen dann noch die als problematisch erwartete Diskussion im Landtag und die Ratifizierung des Konkordats aus.
Zum Schluss informiert Pacelli über die Ankunft des aus Rom zurückkommenden Seelsorgers für die russischen Emigranten in Deutschland Grum-Grgymaylo, der ihm 110.000 Lire übergab, jedoch kein Geld für die Nuntiatur mitbrachte.
[Kein Betreff]
Carissimo Monsignore
Poiché, secondo l'ultimo noto Dispaccio dell'Emo Superiore, non sembra che sia più lecito di riferire alla S. Sede la verità integra, almeno quando essa è delicata o spiacevole, scriverò a Lei, cui posso esprimermi con minor timore, con lettere del tutto private e personali1 quanto sembrami che, in coscienza coram Domino2, debba essere pur in qualche modo, ed almeno da qualcuno, noto costì.
Nella mia lettera di ieri mi dichiarai favorevole alla idea del P. Walsh circa la costituzione di una "Opera Pontificia di soccorso per la Germania". Le confesso tuttavia che mi sono poi sorti, per i motivi che Le accennerò, dei dubbi sulla opportunità della medesima. - Come Ella senza dubbio saprà, qualche tempo fa la tesi francese, esposta anche in qualche discorso del Sig. Poincaré, era questa: La Germania è e resta per sé ricca; tuttavia i grossi industriali ed altri speculatori hanno fatto immensi guadagni ed hanno posto il loro danaro al sicuro all'estero, facendo così cadere il rimanente della popolazione, e specialmente alcune classi sociali, nella povertà. Di questa mentalità io tenni conto nel mio discorso per gli auguri di Capodanno e perciò dissi che "certaines3 classes sociales" si trovavano ridotte nella miseria, affine di non provocare polemiche e contestazioni. Ora tuttavia la tesi sembra cambiata. Mi è giunto testé un opuscolo di propaganda francese intitolato: "La vérité sur la Misère Allemande dans les Régions occupées", ma che di fatto parla di tutta la Germania, ove si afferma, massime contro l'Appello del Cardinale di Colonia; che non è vero che in Germania vi è più miseria che altrove; che anzi vi sono degli altri popoli i quali soffrono di più, ma con più dignità e discrezione; che la Germania "se livre maintenant à un nouveau chantage et à une nouvelle offensive, étalant avec impudeur choquante les haillons d'une misère trop souvent exagérée ou truquée et toujours exploitée, dont elle est l'inventeur et l'auteur responsable" ecc. ecc.- Avendo poi i giornali di qui dato oggi notizia della venuta (nei giorni scorsi) del P. Walsh per
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organizzare l'opera di soccorso per la Germania, il Console generale di Polonia (qui in Monaco non vi è un Ministro polacco) è venuto a visitarmi e con molta eccitazione4 mi ha detto che egli ha studiato la situazione con molta cura e che è venuto alla conclusione che la asserita miseria in Germania è una pura menzogna, che in altri Paesi (Polonia, Austria e nella stessa Francia) la miseria è molto maggiore, ma sopportata con maggior dignità, ecc. ecc. Ora a mio modesto parere tutto ciò non deve certo arrestare il S. Padre nella sua opera di carità coll'invio di danari, viveri, vestimenti, ecc. ; ma io mi domando se sia opportuno di costituire una "Opera Pontificia"5, che potrebbe dare troppo sull'occhio all'estero, mentre che è sempre possibile di valersi per la distribuzione delle organizzazioni già perfettamente esistenti in Germania, vale a dire l'Episcopato ed il Caritasverband. Naturalmente dovrebbe essere dato all'uno ed all'altro il precetto di distribuire i soccorsi a nome del S. Padre6. Ciò si fa già in alcuni luoghi, come Ella potrà vedere dalla busta del Caritasverband diocesano di Passavia, che qui Le accludo; vi è però invece qualche altro Vescovo (a quanto mi è stato riferito da buona fonte) che fa le distribuzioni senza dire donde è venuto il danaro o la merce; e questo dovrebbe con stretto ordine evitarsi, perché da tutti si sappia che i soccorsi vengono da Sua Santità. Credo che tutto così andrebbe bene, senza sollevare troppe polemiche e <forse>7 disgusti.
Passo ad altro. Le trattative col Governo bavarese sembrano ormai al termine. Il governo mi risponderà ora con una Nota soddisfacente; poi il progetto di Concordato dovrà essere sottoposto all'intero Ministero (perché sinora soltanto i tre Ministri competenti - Esteri, Culto e Finanze) hanno trattato, ma sembra che non si incontrerà là troppa difficoltà; ed infine avrà luogo l'eame esame (negativo) a Berlino, ove il Governo del Reich ha diritto di assicurarsi che il progetto nulla contenga in opposizione colla Costituzione germanica, ma anche su questo punto le assicurazioni datemi a Berlino farebbero sperare che la cosa anderà liscia. Il Governo bavarese desidera del resto, in vista delle prossime elezioni, di far tutto ciò colla massima celerità;<,> Poi [sic] avrà luo-
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go la firma. Ora si era già parlato - per evitare poi perdite di tempo - sulla opportunità che il S. Padre designi senz'altro il Plenipotenziario per la firma e si preparino i pieni poteri, ed io mi ero dichiarato pronto a sottoporre questo punto di vista alla S. Sede in nome, s'intende, del Governo; ma poi, dopo ulteriore riflessione, ho pregato stamane il Consigliere Ministeriale Goldenberger che questo punto <perché> il Governo incarichi di trattare questo punto il Ministro Barone de Ritter in Roma. Ella parecchie volte, tempo fa, in lettere personali mi scrisse (e mi fece poi anche dire a voce dal P. d'Herbigny, quando venne qui nel Maggio dell'anno scorso) che la S. Sede avrebbe dato a me l'onore della firma; ed io mi permetto di aggiungere che, essendosi tutte le trattative svolte qui, sarebbe anche una questione di giustizia e risponderebbe anche alle consuetudini, giacché, per citare un esempio, le trattative per il Concordato colla Spagna furono condotte a Madrid e quindi Mons. Brunelli Nunzio fu il Plenipotenziario per la firma; parimenti per l'Austria-Ungheria fu il Pro-Nunzio <a Vienna> Card. Viale-Prelà, e via dicendo. Ma poiché io sento di non godere la benevolenza dei Superiori ed è perciò probabile che si voglia per me usare un trattamento speciale di sfavore, ha preferito (come Le ho detto) che il Governo incaricasse di regolare questo punto il Barone de Ritter, tanto più che in una corrispondenza da Roma, apparsa qualche poco tempo fa nel Berliner Tageblatt, ed in tutto il resto abbastanza esatta, si diceva che la firma avrebbe luogo in Roma fra il Cardinale Segretario di Stato ed il Ministro di Baviera; il che indicherebbe che quelle prime disposizioni, da Lei per Sua bontà comunicatemi, si sarebbero cambiate a mio sfavore. - Dopo la firma avrà luogo la discussione al Landtag (di esito pur troppo assai problematico) ed infine lo scambio delle ratifiche, il quale potrebbe benissmo [sic] farsi in Roma.
Ore 9 di sera. - È giunto in questo momento il Sac. Grum-G e mi ha consegnato <il pacco sigillato colle> le Lire 110.000 (che però non ho potuto ancora contare). Per me nulla! - La flanella mi dicono che è buona ed atta allo scopo; ma confesso che io sono proprio incompetente a dare un giudizio personale in questa materia.
Con inalterabile affetto
Sempre Suo
+ Eugenio P.
1"del tutto private e personali" hds. vermutlich von Pacelli unterstrichen.
2"coram Domino" hds. vermutlich von Pacelli unterstrichen.
3"certaines" hds. vermutlich von Pacelli unterstrichen.
4"e con molta eccitazione" hds. vermutlich von Pacelli unterstrichen.
5"Opera Pontificia", hds. vermutlich von Pacelli unterstrichen.
6"a nome del S. Padre" hds. vermutlich von Pacelli unterstrichen.
7"forse" hds. von Pacelli eingefügt. Alle Streichungen und Einfügungen in diesem Dokument wurden hds. von Pacelli vorgenommen.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an [Pizzardo, Giuseppe] vom 19. Januar 1924, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 14402, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/14402. Letzter Zugriff am: 12.12.2024.
Online seit 18.09.2015, letzte Änderung am 20.01.2020.