Dokument-Nr. 17758
Pacelli, Eugenio
an Gasparri, Pietro
Berlin, 23. Mai 1927
Regest
Pacelli übersendet ein Schreiben von Reichskanzler Marx bezüglich der vom Nuntius unternommenen Schritte zu einer Besserung der Lage der Katholiken in der Sowjetunion. Obwohl sich Marx darin optimistisch äußert, sieht der Nuntius nur wenig Grund zur Hoffnung, dass sich etwas ändern wird. Überdies teilt Pacelli mit, dass ihn der deutsche Botschafter in Moskau Graf Brockdorff-Rantzau aufsuchte und sich zutiefst getränkt darüber zeigte, dass Pacelli den Reichskanzler und nicht ihn in der Angelegenheit einschaltete, wiewohl er sich in der Vergangenheit stets zur Zufriedenheit des Heiligen Stuhls für die Belange der Katholiken in der Sowjetunion eingesetzt hatte. Pacelli zufolge störte es den Botschafter zudem, dass eine solche Demarche zeitgleich bei der österreichischen Regierung initiiert wurde, die daraufhin den außerordentlichen Gesandten und bevollmächtigten Minister Österreichs in Moskau Pohl mit der Angelegenheit betraute. Brockdorff-Rantzaus Meinung nach führt ein solches Vorgehen des Heiligen Stuhls eher dazu, dass sich die Lage verschlechtert und veranlasst die Sowjetregierung dazu, immer strengere und restriktivere Maßnahmen zu ergreifen. Es sei ihm gegenwärtig unmöglich, die Forderungen des Heiligen Stuhls zu erfüllen und empfiehlt abzuwarten. Pacelli erwiderte darauf, dass er sich im Januar 1927 wegen der Befreiung inhaftierter Katholiken sehr wohl an Brockdorff-Rantzau wandte, worauf dieser ihm aber mitteilte, gegenwärtig nichts unternehmen zu können. Daher, so der Nuntius, versuchte der Heilige Stuhl, die Befreiung der notleidenden Gläubigen und Priester auf anderen Wegen zu erwirken. Der Nuntius gab Brockdorff-Rantzau zu verstehen, dass er ihm hätte mitteilen können, wie er seiner Meinung nach hätte vorgehen sollen. Überdies gibt Pacelli an, dass Brockdorff-Rantzau sich gegenüber ihm irritiert über einen in der katholischen Augsburger Postzeitung erschienenen Artikel zeigte, in dem behauptet wurde, dass er und die gesamte Botschaft in Moskau nur die Interessen der Protestanten, nicht aber die der Katholiken in Russland vertrete; er verlange nun vom Heiligen Stuhl eine Wiedergutmachung. Darauf entgegnete Pacelli, dass die Münchener Nuntiatur mit dem Artikel in der Augsburger Postzeitung, die er selber nicht lese, nichts zu tun habe. Graf Brockdorff-Rantzau betonte zum Abschluss des Gesprächs, dass sich die wirtschaftliche Lage in der Sowjetunion trotz aller Schwierigkeiten bessere. Pacelli resümiert jedoch, dass man seiner Ansicht nach den Einschätzungen des Grafen, der den Sowjets positiv gewogen ist, nicht trauen kann.Betreff
Sulla situazione dei cattolici in Russia
Riferendomi ai venerati Dispacci dell'Eminenza Vostra Reverendissima NN. 888/27 e 1116/27 rispettivamente in data del 23 Marzo e 6 Aprile c. a., e facendo seguito ai miei rispettosi Rapporti NN. 37160 e 37429 del 28 Marzo e 13 Maggio, mi do premura di inviare qui acclusa copia della risposta del Sig. Cancelliere del Reich, Dr. Marx


Malgrado le speranze che lascerebbe concepire la summenzionata lettera del Cancelliere, non sembra tuttavia che vi sia, almeno per ora, una qualsiasi probabilità di esito favorevole. Ciò risulta già dall'Esposto del Sig. Conte Brockdorff-Rantzau



38v
Ieri sera il
sunnominato Sig. Conte, attualmente in Berlino, venne a visitarmi. Egli, di carattere
estremamente suscettibile, era rimasto oltre ogni dire offeso per il passo anzidetto. Con
grande eccitazione mi disse che egli in passato si era adoperato con tanta premura per
soddisfare le continue domande della S. Sede (die ewigen Wünsche der Kurie) che aveva
per ciò ricevuto lettere di ringraziamento sia da Sua Santità


39r
proibizione

39v
Allorché il Conte, il quale nel suo stato di agitazione non
mi lasciava mai parlare, mi permise alfine, dietro mia esplicita osservazione, di rispondere
ai suoi lamenti, cominciai col dirgli che la Nunziatura



40r
verno dei Soviety. È facile di dire che occorre
aspettare; ma intanto, ad esempio, molti innocenti sacerdoti e fedeli cattolici languiscono
nelle prigioni, e la S. Sede non può rimanere insensibile alla loro misera sorte. Se il
Sig. Conte trovava, come aveva asserito, inadatti i mezzi scelti dalla S. Sede
medesima per portare un qualche rimedio a tanti mali, aggiunsi che gli sarei stato ben grato
se egli, che così bene conosce le condizioni della Russia, avesse voluto indicarmi quali
fossero quelli conducenti allo scopo. L'Ambasciatore, che si era intanto venuto calmando,
non seppe rispondere e non poté che stringersi nelle spalle.Il mio interlocutore, il quale mi disse pure essere per lui, malgrado la difficoltà della sua missione, assai interessante di fare la politica coi dirigenti dei Soviety, che qualificò per assai intelligenti ed abili, affermò che la situazione economica in Russia, sebbene indubbiamente grave, viene progressivamente migliorando. Data, tuttavia, la notoria inclinazione del Conte verso i Soviety, non sembrami che possa prestarsi
40v
senz'altro
intiera fede alle di lui informazioni.Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo, Devotissimo, Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1↑Hds. vermutlich von Pacelli gestrichen.