Dokument-Nr. 1990
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 15. Mai 1922

Regest
Pacelli bestätigt den Empfang einer Weisung betreffend die Ernennung eines bischöflichen Delegaten für die bei Preußen verbliebenen drei Dekanate des Bistums Kulm. Bezüglich der kirchlichen Verwaltung in Polnisch-Oberschlesien nach dem Plebiszit unterstützt Pacelli den Vorschlag, eine Apostolische Administratur einzurichten. Den Kattowitzer Pfarrer Kubina kennt er im Gegensatz zu Papst Pius XI., der ihn für einen geeigneten Kandidaten für das Amt des Administrators hält, nicht persönlich. Pacelli weist allerdings erneut auf die großen Bedenken der Reichsregierung bezüglich der möglichen Ernennung Kubinas hin. Der Vatikanreferent im Auswärtigen Amt Delbrueck sagte ihm im Namen der Reichsregierung, dass sich die Ernennung Kubinas negativ auf die Konkordatsverhandlungen auswirken und das Ansehen des Papstes in Deutschland beeinträchtigen würde. Pacelli überlässt dem Heiligen Stuhl die Einschätzung, ob es sich hierbei nur um übertriebene Drohungen handelt.
Betreff
Sulla nomina di un Amministratore Apostolico per la parte dell'Alta Slesia attribuita alla Polonia
Eminenza Reverendissima,
Ringrazio rispettosamente l'Eminenza Vostra Reverendissima per il venerato Dispaccio N. 2977 in data dell'11 corrente, col quale si degnava di portare a mia notizia le premure della S. Sede relativamente alla nomina di un Delegato vescovile per la parte della diocesi di Culma rimasta alla Prussia.
Per ciò poi che concerne la sistemazione ecclesiastica del territorio dell'Alta Slesia passato alla Polonia, intorno alla quale l'E. V. mi ordina di esprimere liberamente il mio modesto avviso, mi onoro di significarLe che l'idea della costituzione di un'Amministrazione Apostolica mi sembra ottima sotto ogni aspetto. Quanto al sacerdote Kulina [sic], parroco di Kattovitz [sic], esso non è a me noto se non per esser stato propo-
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sto nel 1919 dal Governo polacco come Vicario Apostolico per le regioni dell'Alta Slesia sottoposte al plebiscito (Dispacci NN. 94965 e 97565 rispettivamente in data del 16 Agosto e del 21 Ottobre 1919); il che diede occasione all'Emo Sig. Cardinale Bertram di muovere eccezioni contro di lui a causa specialmente delle sue asserite1 tendenze politiche (cfr. Allegato I al Rapporto N. 14146 del 22 settembre 1919). Ma poiché il S. Padre, che lo conosce personalmente, lo stima nella Sua sovrana sapienza idoneo all'alto e delicato ufficio, ritengo indubitatamente infondata qualsiasi obbiezione a riguardo del sullodato sacerdote. Siccome, tuttavia, è mio dovere di segnalare alla S. Sede le conseguenze, che, sia pure contro ogni ragione, potrebbero derivare da tale nomina, mi occorre di riferire all'Eminenza Vostra che (secondo mi permisi già di accennare nel mio ossequioso cifrato N. 406 dell'8 corrente) il Governo germanico, non appena venuto a conoscenza della probabile intenzione di Sua Santità di addivenire alla nomina medesima, ha manifestato in proposito la più recisa avversione. Si trovava in quei giorni in Monaco il relatore per gli affari concernenti la S. Sede nel Ministero de-
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gli Esteri di Berlino, Sig. Prof. Riccardo Delbrück, allo scopo di discutere meco il progetto di Concordato per il Reich, i cui negoziati sembrano prendere ora un andamento abbastanza favorevole. La sera del 7 corrente egli venne molto agitato a dirmi che gli era giunta una allarmante comunicazione da Berlino all'Alta Slesia, e dopo avermi urgentemente pregato a nome e per incarico del suo Governo di rappresentare alla S. Sede la profonda preoccupazione che suscitava l'annunzio della nomina del Sac. Kulina [sic], aggiunse che, se questa in realtà avesse luogo, questa solleverebbe in Germania vivissima eccitazione contro la Persona stessa del S. Padre, e renderebbe così tesi i rapporti fra il Governo tedesco e la S. Sede, che non potrebbesi per lungo tempo parlare più della conclusione del Concordato. È ben possibile che simili previsioni (confermatemi però anche da altre fonti autorevoli) siano esagerate e che il Governo voglia con esse esercitare una più forte ed efficace pressione sulla Santa Sede; a cagione, tuttavia, della loro gravità per l'avvenire della Chiesa cattolica in questa Nazione, mi è parso indispensabile di sottopor-
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le apertamente2 al superiore giudizio dell'Eminenza Vostra.
Dopo di ciò, chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
8r, am oberen Seitenrand hds. notiert von unbekannter Hand, vermutlich vom Empfänger: "Vedi il Dispaccio N. 2977 dell'11 Maggio 1922 – Russia 606".
1Hds. gestrichen, vermutlich vom Verfasser.
2Hds. gestrichen, vermutlich vom Verfasser.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 15. Mai 1922, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 1990, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/1990. Letzter Zugriff am: 27.11.2024.
Online seit 31.07.2013, letzte Änderung am 25.04.2017.