Dokument-Nr. 7413
Gasparri, Pietro an Pacelli, Eugenio
Vatikan, 16. August 1919

Regest
Gemäß dem Versailler Vertrag wird in Oberschlesien ein Volksentscheid stattfinden, um dessen Zugehörigkeit zum Deutschen Reich oder zu Polen festzulegen. Gasparri informiert Pacelli, dass die polnische Regierung den Heiligen Stuhl gebeten hat, Vorkehrungen zu treffen, damit der Breslauer Bischof Bertram keinen Einfluss auf den Volksentscheid ausübt, der antipolnisch ausgelegt werden könne. Ein Apostolischer Vikar soll sicherstellen, dass die Kirche in dieser Frage ihre Neutralität behält, da Bertrams bisheriges Verhalten und das seines Klerus für eine Missstimmung in der Arbeiterschaft Polens gesorgt habe, die das Verhältnis Klerus-Bevölkerung und das Ansehen des Katholizismus gefährde. Die polnische Regierung hat auch darum gebeten, für Ost- und Westpreußen einen Apostolischen Vikar einzusetzen. Die dortigen Bischöfe seien zwar neutral, jedoch bedinge ein solches Vorgehen die Uniformität in allen Regionen, in denen der Volksentscheid stattfinden wird. Die polnische Regierung macht personelle Vorschläge zur Besetzung der Vikarsstellen. Gasparri weist den Nuntius an, seine eigene Meinung zu äußern und die Ansichten der betroffenen Bischöfe über die vorgeschlagenen Priester einzuholen sowie Diego von Bergen mitzuteilen, dass die im "Allensteiner Polenblatt" veröffentlichte Nachricht falsch ist. In diesem Artikel, den Pacelli bereits übersandt hatte, ging es darum, dass Nuntius Achille Ratti für die Überwachung der Priester in Ermland, Ost- und Westpreußen eingesetzt werden solle, um diese Gegenden in Anbetracht des anstehenden Volksentscheids vom polnischen Einfluss fernzuhalten.
[Kein Betreff]
Illmo e Revmo Signore,
Come è noto alla S. V. Illlma, in forza del recente trattato di Versailles dovrà aver luogo nell'Alta Slesia un plebiscito col quale quella popolazione verrà a pronunciarsi per l'unione o con la Germania o con la Polonia.
Ora il Governo Polacco si è rivolto alla e Santa Sede perché, nel periodo che precederà l'atto del plebiscito e durante il quale il paese sarà occupato da truppe interalleate, venga ivi nominato un Vicario Apostolico, indipendente dal Vescovo di Breslau, onde evitare che questo, coll'autorità conferitagli dall'alta carica ecclesiastica, possa influire sul risultato del plebiscito in un senso antipolacco.
Tale richiesta viene appoggiata dal menzionato Governo anche sul fatto che nel 1815, al momento dell'occupazione tedesca d'una parte della Polonia, la Santa Sede ebbe a nominare un Vicario Apostolico, con sede
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a Lodz, per la parte dell'Archidiocesi di Varsavia occupata dai Tedeschi.
Avvenuta, poi, la nomina del Vicario Apostolico per la parte dell'Alta Slesia sottoposta al plebiscito, esso dovrebbe nel pensiero del Governo Polacco, osservare in ordine al plebiscito stesso la più stretta neutralità ed inculcarla rigorosamente a tutto il clero. Afferma, infatti, il medesimo Governo che l'atteggiamento finora tenuto dall'attuale Vescovo di Breslau e del suo clero ha causato un profondo malcontento ed una viva diffidenza nella massa operaia polacca, con grave pregiudizio delle buone relazioni future tra il clero stesso e la popolazione e conseguente danno per la Religione cattolica.1
La stessa proposta di nominare un Vicario Apostolico il Governo Polacco fa per la regione della Prussia Occidentale e Orientale, nella quale si dovrà parimenti procedere, al plebiscito, e che dipende parte dal Vescovo di Kulm e parte da quello di Ermland. E ciò non perché ambedue questi Vescovi non si siano mantenuti completamente neutrali, che
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anzi il Governo Polacco riconosce volentieri la loro perfetta imparzialità, ma perché conviene adottare un provvedimento uniforme per tutte le regioni soggette al plebiscito.2
Il predetto Governo ha anche fatto il nome di due ecclesiastici, ambedue alieni dalla politica, i quali, a suo avviso, avrebbero tutte le doti richieste per esercitare il menzionato ufficio di Vicario Apostolico. Essi sarebbero il Sacerdote Kubina, di Katowice, per l'Alta Slesia e il Sacerdote Kasyna, di Lubawa, per la parte occupata della Prussia. Alquanto asserisce lo stesso Governo, il primo godrebbe la simpatia di tutto il clero slesiano e sarebbe anche in ottime relazioni con l'attuale Vescovo di Breslau; il secondo passerebbe come sacerdote serio e imparziale.
Nel comunicare tutto ciò a V. S., la interesso a farlo opportunamente conoscere, per la parte che li riguarda, al Vescovo di Breslavia e a quelli di Kulm e di Ermland. Ella voglia in pari tempo, invitare questi tre Prelati a manifestare il loro pensiero sulla relativa proposta del Governo Polacco e a esprimere, rispettivamente, il loro giudizio sopra
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i due sunnominati Sacerdoti Kubina e Kasyna. V. S. infine nel trasmettermi le risposte dei Vescovi suddetti, si compiacerà altresì farmi conoscere il Suo savio parere al riguardo.
Profitto intanto di questa occasione per accusarLe ricevimento del Suo Rapporto in data del 4 agosto, testé pervenutomi e relativo alla suesposta questione del plebiscito nella Prussia Orientale e Occidentale. E a tal proposito mi affretto a comunicarle che ho già interessato telegraficamente Mons.  Maglione di voler comunicare a Sua Eccellenza il Signor von Bergen che, – come Ella stessa può giudicare da quanto precede – la notizia pubblicata dall' Allensteiner Polenblatt è inesatta.
Con sensi di distinta e sincera stima ho l'onore di raffermarmi
Di V. S. Illma
Affmo per servirla
P. Card. Gasparri
1Textpassage "Afferma […] cattolica." hds. in roter Farbe eingeklammert, vermutlich vom Empfänger.
2Textpassage "E ciò […] plebiscito." hds. in roter Farbe eingeklammert, vermutlich vom Empfänger.
Empfohlene Zitierweise
Gasparri, Pietro an Pacelli, Eugenio vom 16. August 1919, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 7413, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/7413. Letzter Zugriff am: 29.03.2024.
Online seit 04.06.2012, letzte Änderung am 29.08.2013.