Dokument-Nr. 234
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 20. November 1918

Regest
Pacelli berichtet vom vormittäglichen Besuch des nur noch interimistisch amtierenden Staatsrates Sigmund von Lössl im Auftrag des Ministerpräsidenten des neuen Freistaates Bayern, Kurt Eisner. Von Lössl bat den Nuntius um einen Besuch im Ministerium, in dem er Kurt Eisner treffen könne. Pacelli ließ am Nachmittag durch Monsignore Schioppa mitteilen, dass er dies ablehnt. Ein solches Treffen sei aus Umsicht und Rücksicht gegenüber den Katholiken derzeit nicht opportun, zumindest so lange, bis die neue Regierung die Rechte der katholischen Kirche öffentlich anerkannt habe. Im Einzelnen führt der Nuntius folgende Punkte an: 1. Die aktuelle Regierung ist provisorisch und besteht aus Atheisten, Juden und Protestanten, allesamt revolutionäre Sozialisten, mit denen ein Nuntius keine anständigen Beziehungen unterhalten könne. Besonders kontrovers zu beurteilen sei Außenminister Kurt Eisner, ein galizischer Jude, der mehrmals wegen politischer Delikte verurteilt wurde. 2. Die Katholiken und alle rechtschaffenen Menschen würden einen negativen Eindruck von einem solchen Treffen erhalten. 3. Die aktuelle Regierung sei nur momentan an guten Beziehungen zur Nuntiatur interessiert, weil sie vor der bevorstehenden Wahl keine Opposition der bayerischen Katholiken provozieren möchte, währenddessen die Regierungen in Preußen und Sachsen bereits angekündigt haben, eine Trennung von Kirche und Staat vollziehen zu wollen. 4. Der Münchener Erzbischof Faulhaber habe weder eine Delegation der Arbeiter-, Soldaten- und Bauernräte empfangen noch den Kultusminister besuchen wollen. 5. Kein Vertreter des Diplomatischen Corps in München habe den Außenminister besucht, obwohl alle Herrscher, bei denen sie akkreditiert waren, ihren Thron verloren haben. 6. Selbst die Art, wie um den Besuch ersucht wurde, sei unangebracht gewesen. Kurt Eisner habe außerdem dem Diplomatischen Corps seinen Amtsantritt nicht mitgeteilt und dabei fast die Nuntiatur übergangen. 7. Um unnötige Spannungen zu vermeiden, ließ Pacelli seine Antwort durch den Auditor Monsignore Schioppa übermitteln, leider ohne sich vorher mit Faulhaber beraten zu können, da dieser sich nicht in München befand.
Betreff
Sui rapporti col nuovo Governo provvisorio
Eminenza Reverendissima,
È venuto stamane da me il Consigliere di Stato, Signor von Lössl, già da tempo alto funzionario di questo Ministero degli Esteri, ove è ora rimasto temporaneamente. Egli mi ha detto che erasi recato a visitarmi a nome e per incarico dell'attuale Ministro, Kurt Eisner, e che, per il tramite del Signor Barone de Ritter, il quale continua ancora provvisoriamente nel disbrigo degli Affari della Legazione bavarese, era stata comunicata alla Santa Sede la costituzione del nuovo Governo. Il Signor von Lössl mi ha insinuato infine che, restituendogli io la visita al Ministero, sarebbe venuto nella stanza del suo ufficio il Ministro stesso, col quale mi sarei così incontrato. Da parte mia, mi sono allora limitato a ringraziare il predetto Signor Consigliere di Stato per la sua visita, aggiungendo che nel pomeriggio gli avrei dato una risposta circa tale progetto. Gli ho annunziato poi che doma-
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ni partirei per la Svizzera, ma ho notato che si tratta di un ordinario congedo contemporaneo1 per salute.
Nelle ore pomeridiane, secondo la promessa, ho fatto significare verbalmente per mezzo di Monsignor Uditore al Signor von Lössl che non trovavo, nel momento attuale, opportuno quell'incontro. Monsignor Schioppa ha affermato a mio nome che io non intendo creare alcun conflitto né recare offesa al Governo od alla persona del Ministro, anzi mi auguro vivamente che nel futuro, qualunque possa essere la forma di legittimo Governo, le reazioni della Santa Sede colla Baviera divengano eccellenti. Tuttavia, <(ha soggiunto Mons. Uditore),>2 data l'incertezza del momento presente e le preoccupazioni che desta presso i cattolici l'attuale Governo, evidenti ragioni di prudenza, come pure i necessari riguardi all'opinione pubblica cattolica (giacché la stampa metterebbe certamente in rilievo un tale incontro) mi impongono <al Nunzio>3 un'attitudine di riserbo, nell'attesa cioè che il Governo medesimo dia serie garanzie di rispetto ai diritti della Chiesa cattolica.
I motivi di questa mia risposta sono stati i seguenti: 1°) L'attuale Governo, il quale non è del resto che provvisorio, è composto di atei, di giudei, di protestanti, tutti socialisti rivoluzionari, coi quali non sembra che un Nunzio Apostolico possa avere decenti rapporti. Particolarmente discus-
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sa è poi la persona del Ministro degli Esteri Kurt Eisner, ebreo galiziano, molte volte condannato al carcere per delitti politici 2°) Il progettato incontro avrebbe, credo, prodotto la più penosa impressione presso i cattolici ed anzi presso tutti gli uomini d'ordine. 3°) Il Governo desidera attualmente di aver l'apparenza di essere in buoni rapporti colla Nunziatura Apostolica, per calmare i cattolici e fiaccare così la loro opposizione nelle prossime elezioni, salvo naturalmente ad attuare dopo, allorché si sentirà pienamente sicuro, il suo programma antireligioso. È perciò che, mentre nella Sassonia e nella Prussia protestante i rispettivi Governi provvisori hanno già annunziato la separazione dello Stato dalla Chiesa, se ne è invece astenuto, per ora, quello bavarese, il quale non vuole per il momento urtare le suscettibilità della popolazione cattolica. Accettando quell'incontro, io avrei fatto così il giuoco del Governo rivoluzionario ed antireligioso. 4°) Questo Monsignor Arcivescovo (come mi ha narrato egli stesso alcuni giorni or sono) non solo non <si>4 rifiutò di ricevere una commissione del Consiglio dei soldati presentatasi da lui, ma nemmeno si è voluto recare dal Ministro dei Culti, il quale ha anzi manifestato per ciò la sua sorpresa. 5°) Nessuno degli altri membri del Corpo diplomatico residenti in Monaco si è recato dal Ministro degli Esteri. È ben vero, però, che i Sovrani, da cui erano sta-
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ti accreditati, hanno tutti perduto il trono. 6°) Anche la forma, in cui tale visita od incontro veniva proposto, mi è sembrata anormale e poco conveniente. Il Ministro, che è al potere da tredici giorni, non aveva finora notificato in alcun modo, come di regola, al Corpo diplomatico la sua entrata in ufficio, anzi aveva quasi finto di ignorare la Nunziatura, cui non senza difficoltà riconobbe in principio (come ho già avuto l'onore di riferire all'Eminenza Vostra Reverendissima) il diritto di inviare telegrammi cifrati. Ed ora avrei dovuto prestarmi ad un abboccamento con lui nella stanza di un funzionario subalterno, coll'unico scopo di far poi annunziare al pubblico che il Nunzio Apostolico si è recato a visitare Kurt Eisner, col quale è in buoni rapporti. 7°) Ho voluto, ciò nondimeno, per evitare inutili attriti, togliere al mio rifiuto ogni carattere di asprezza, ed ho perciò tenuto a farlo comunicare da Monsignor Uditore nei termini surriferiti.
Avrei voluto consultare, prima di dar la risposta, questo Monsignor Arcivescovo, ma egli trovasi assente da Monaco e non tornerà se non domani sera. D'altra parte, era impossibile di attendere fino allora, giacché il Signor von Lössl aspettava una decisione per il giorno stesso.
Nella speranza che la mia condotta possa non demeritare la superiore approvazione dell'Eminenza Vostra, m'inchino al bacio della Sacra Porpora e con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1Hds. gestrichen von Pacelli.
2Hds. eingefügt von Pacelli.
3Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
4Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 20. November 1918, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 234, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/234. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
Online seit 02.03.2011, letzte Änderung am 29.09.2014.