Dokument-Nr. 312
Schioppa, Lorenzo an Gasparri, Pietro
München, 17. Januar 1919

Regest
Dank energischer Maßnahmen der Münchner Regierung für einen ruhigen Verlauf der Wahl scheint die bolschewistische Krise momentan überwunden zu sein. Die BVP erreichte eine relative Mehrheit und verhinderte somit den Aufstieg der Sozialisten, während die noch bevorstehende Wahl in der besetzten Pfalz einen möglichen Ausgleich zwischen Sozialisten und Bayerischer Volkspartei vermuten lässt. Zuverlässige Politiker sehen eine neue bayerische Regierung mit einer dem Stimmenanteil verhältnismäßigen Anzahl von Mitgliedern der Sozialistischen Partei und der Deutschen Partei voraus. Nicht erwünscht in der Regierung sind Vertreter der Bayerischen Volkspartei aufgrund ihrer monarchistischen Äußerungen. Da weder die Sozialistische Partei noch die Bayerische Volkspartei die absolute Mehrheit besitzt, hängt in der Religionspolitik alles von den anderen Parteien ab, nämlich von der Deutschen Volkspartei und vom Bayerischen Bauernbund, deren Religionspolitik aber sicherlich nicht der der Bayerischen Volkspartei entsprechen wird. Das Programm der Deutschen Volkspartei für Religion und Kirche wird durch das Heft von Professor Rotenbücher "Staat und Kirche" angekündigt: Glaubens- und Gewissensfreiheit, Forschungs- und Unterrichtsfreiheit, Selbstverwaltung der religiösen Gemeinschaften und Erteilung des Religionsunterrichts je nach Entscheidung der Eltern. Nach Schioppas Ansicht wird die Trennung zwischen Staat und Kirche nach dem amerikanischen und nicht nach dem französischen Modell stattfinden, während keine Hoffnung mehr auf die Erhaltung der Konfessionsschule zu setzen sei. Da die Sozialisten bei der Wahl stark verloren hatten, versuchte Eisner eine Einheitsfront mit USPD und SPD zu bilden, eigentlich vergebens, obwohl es noch nicht scheint, als wolle er aufgeben. Inzwischen lässt die schwere wirtschaftliche Krise Unruhen seitens der Bolschewisten fürchten.
Betreff
Dopo le elezioni del Landtag Bavarese
Eminenza Reverendissima,
Nell'esporre a Vostra Eminenza Reverendissima, col mio rispettoso Rapporto N. 11286, in data del 14 Dicembre p. p., i timori e le speranze intorno alle elezioni del Landtag Bavarese, dicevo: "Se la crisi bolcevica sarà superata, si può avere fiducia che la Bayerische Volkspartei abbia la maggioranza."
Infatti la crisi bolcevica almeno pel momento, è stata superata. Le sanguinose giornate di Berlino, dove il Bolcevismo ha fatto centinaia di vittime e danneggiato immensamente la città e la sua vita sociale, economica e finanziaria, hanno talmente scosso il Governo di Monaco, che esso ha preso energiche misure contro i Bolcevichi locali e le elezioni si sono potute svolgere con una tranquillità tale, che non aveva precedenti neppure in tempi normali. Così il popolo ha potuto liberamente esprimere
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la sua volontà e la Bayerische Volkspartei (come ho riferito a Vostra Eminenza nei miei cifrati NN. 286 e 290) ha avuta la maggioranza.
Fu vera gloria? Se si considera il passato, in cui il Centro (dal quale la Bayerische Volkspartei è emanata) aveva la maggioranza assoluta ed era arbitro della situazione politica, bisogna dubitarne; giacché la maggioranza, ottenuta ora dalla Bayerischen Volkspartei è solamente relativa, e non la metterà in grado di esplicare il suo programma, come dirò appresso. Se si considera invece il presente, agitato da una corrente rivoluzionaria come mai nell'indietro e turbato dalle conseguenze multiformi di una guerra perduta, è stata una vera gloria della Bayerischen Volkspartei avere impedito che il Socialismo avesse quella maggioranza, che era l'ideale e lo scopo supremo della Rivoluzione.
Come ho accennato nel mio cifrato N. 290 il risultato delle elezioni non è completo. Il Palatinato occupato non voterà che il due del prossimo Febbraio. È opinione generale che i voti di questa parte della Baviera rafforzeranno il partito socialista e la Deutsche Volkspartei, ma non tanto da dare loro la maggioranza, sebbene soltanto potranno creare una maggiore parità tra i Socialisti e la
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Bayerische Volkspartei.
Data questa situazione si può prevedere nelle linee generali quale sarà la fisionomia del nuovo Landtag Bavarese, sia nelle questioni politiche che nelle questioni religiose.
Da uomini politici, serii e competenti si crede e si spera che dal futuro Landtag sia formato un Governo di sinistra, composto proporzionalmente da membri del partito socialista e della Deutsche Volkspartei. Si vorrebbe escludere non solamente un Governo formato in maggioranza da rappresentanti dalla Bayerischen Volkspartei, ma si vorrebbe che nessun rappresentante di questo partito fosse al Governo. Si dice che la Bayerische Volkspartei abbia fatte delle affermazioni troppo compromettenti in favore di una restaurazione monarchica, <(°)>1 e che perciò un Governo, anche in parte composto da membri della Bayerischen Volkspartei, scatenerebbe senza meno la guerra civile con tutte le sue terribili conseguenze, contro la quale questo partito non avrebbe sufficiente forza per potere rimettere l'ordine.
Quanto alla questione Religiosa, la situazione in seguito alle elezioni si delinea così: La Bayerische Volkspartei, come ho detto sopra, non può svolgere da sé
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sola il suo programma di politica religiosa. Ugualmente il partito Socialista non può da sé solo attuare la sua Politica Ecclesiastica, giacché né l'uno né l'altro di questi partiti hanno la maggioranza assoluta, ed invece le loro forze si equilibrano. Tutto perciò dipende dall'atteggiamento che prenderanno gli altri due partiti, che seguono la graduatoria della votazione, cioè la Deutsche Volkspartei e la Lega Bavarese dei contadini. <(1)>2
Ora è chiaro che tanto la Deutsche Volkspartei (liberali e Progressisti) quanto la Lega dei contadini (Radicale) non andranno nella questione Religiosa colla Bayerischen Volkspartei. Dunque andranno coi Socialisti. Fino a che punto? Per intenderlo basterà esporre il programma di politica religiosa della Deutsche Volkspartei. Esso si compendia nei seguenti articoli:
1.) Piena libertà di fede e di coscienza. Uguaglianza e tolleranza religiosa.
2.) Liberta di indagini scientifiche e dell'insegnamento.
3.) Libero esercizio della religione ma sotto il diritto di supremazia dello Stato.
4.) Le corporazioni religiose devono considerarsi come enti pubblici e giuridici col diritto di
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esigere tasse e di una amministrazione autonoma. Dev'essere lasciato il patrimonio alle parrochie [sic]ed alle chiese senza per altro il riconoscimento di un diritto speciale e coll'obbligo di adempire a tutti i doveri verso lo Stato.
5.) La scuola è considerata come affare della popolazione, ma deve stare non sotto l'ispezione della Chiesa ma sotto quella di persone competenti delegate dallo Stato. L'istruzione religiosa dev'essere data nelle scuole secondo la volontà dei genitori, senza però che sia esercitata una pressione per prendervi parte. – Questo programma è esposto più ampiamente nell'Opuscolo qui accluso in cui è pubblicata una Conferenza "Staat und Kirche" tenuta per incarico ufficiale dal Partito del Prof. Rothenbücher.
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Considerando pertanto questa situazione dei partiti e questo programma di politica religiosa della Deutsche Volkspartei che, come ho detto, è il partito che deciderà, si può, mi pare, venire a questa conclusione. Si avrà la separazione della Chiesa dallo Stato, perché la vorranno i Socialisti, la Deutsche Volkspartei, la Lega dei Contadini ed i partiti minori: Nazionale Liberale, Medio, Socialisti Indipendenti. La separazione però non sarà alla maniera di quella attuata in Francia, perché i Socialisti Democratici ed Indipendenti, che la vorrebbero così, rimarranno in minoranza contro gli altri partiti, i quali vogliono la separazione dello Stato dalla Chiesa, ma alla maniera di quella che vige in America del Nord. – Quanto alla scuola bisognerà deporre qualunque speranza per la scuola confessionale.
Le elezioni hanno portato il loro controcolpo anche sull'attuale Governo Provvisorio. I Socialisti Indipendenti, di cui è capo l'attuale Ministro Presidente Kurt Eisner, sono rimasti in una schiaciante [sic] minoranza. Kurt Eisner, per salvare sé stesso ed il suo Partito, ha fatto un appello disperato per l'unione dei Socialisti Indipendenti con i Democratici, ma questi ultimi hanno
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recisamente rifiutato. È chiaro che la situazione politica del Ministro Presidente, come pure del Ministro per gli Affari sociali e di quello per le Finanze, (anch'essi Socialisti Indipendenti) è notevolmente scossa dopo questo mortificante rifiuto; ma molti dubitano che Kurt Eisner voglia lasciare il potere...
Ho scritto al principio di questo rapporto che la crisi Bolcevica in Baviera almeno per ora è stata superata, perché con ragione si teme che qui il Bolcevismo riprenderà vita e forze nelle prossime settimane, a causa della situazione alimentare e finanziaria. Tutti gli opifici industriali vanno chiudendosi per mancanza assoluta di carbone e di materie prime. La disoccupazione aumenta di giorno in giorno in modo preoccupante. La fame e la miseria crescono spaventevolmente. In tali condizioni non si può prevedere quali orribili disordini si preparano dai Bolcevichi, domati ma non vinti, nei prossimi giorni.
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
di Vostra Eminenza Reverendissima
Obblmo devmo umilmo servo
Lorenzo Schioppa
Uditore

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(°) Cf. Rapp. N. 11160 e N. 11286.
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(1) Per maggiore chiarezza ripeto qui l'esito delle elezioni.
Partiti Voti Deputati
Part. popol. bavarese (Bayer. Volkspartei) 1.079.884 58
Socialisti democr. (Sozialdemokr. Partei) 964.603 53
Part. popol. tedesco (Deutsche Volkspartei) 427.730 22
Lega bavar. dei contadini (Bayer. Bauernbund) 307.456 15
Naz. lib. e part. medio (Nationallib. und Bay. Mittelpartei) 108.616 5
Indipendenti (Unabhängige) 77.990 3
Hds. notiert am rechten unteren Seitenrand der Seite 42r: R.86823
1Masch. eingefügt.
2Masch. eingefügt.
Empfohlene Zitierweise
Schioppa, Lorenzo an Gasparri, Pietro vom 17. Januar 1919, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 312, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/312. Letzter Zugriff am: 08.12.2024.
Online seit 04.06.2012, letzte Änderung am 29.09.2014.