Dokument-Nr. 4062
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
Berlin, 25. Februar 1927

Regest
Pacelli erstattet Bericht über das Buch "Politik aus dem Glauben" des katholischen Sozialwissenschaftlers Ernst Michel, das ohne das kirchliche Imprimatur in Jena erschien. Dem Nuntius zufolge vertritt Michel in seinem Buch nicht allein seine eigenen Ideen, sondern die einer linkskatholischen Strömung. So sei er für eine demokratischere Form der Kirche und für mehr Ökumene sowie gegen die Bekenntnisschule, die konfessionelle Ausbildung der Lehrer und die Kodifikation des Kirchenrechts. Pacelli verweist auf ein Kapitel, in dem der Autor das Konkordat mit Bayern scharf kritisiert, da es in seinen Augen eine mittelalterliche Auffassung des Verhältnisses zwischen Kirche und Staat widerspiegelt und der Weimarer Verfassung widerspricht. Besonders starke Kritik äußerte Michel an den in geheimen Verhandlungen zwischen dem Heiligen Stuhl und der bayerischen Regierung verabschiedeten Bestimmungen zur Besetzung der bischöflichen Stühle in Bayern sowie das freie päpstliche Ernennungsrecht. Damit werde dem Autor zufolge dem Volk, den Bistümern und den örtlichen Kapiteln ihre Autonomie sowie jede Möglichkeit der Partizipation genommen. Daher warnt Michel, so der Nuntius weiter, vor einem Konkordat mit dem Deutschen Reich, da dieses das katholische Volk zu einem Vertragsobjekt degradiert, dem keine Möglichkeit zur Mitsprache in den Verhandlungen gegeben ist. Pacelli resümiert, dass der Freiburger Moraltheologe Keller das Werk in einer in Das Neue Reich erschienenen Rezension zwar empfahl, zahlreiche andere Theologen es jedoch kritisierten, darunter der Franziskaner Breitenstein in der Allgemeinen Rundschau und der Jesuit Muckermann in der Germania. Letztere wies aber darauf hin, dass Muckermann in seiner Rezension lediglich seine persönliche Meinung kundtat, während Keller sich wohlwollend zu dem Werk äußerte, weshalb in Kürze eine weitere Rezension dazu publiziert werden soll. Pacelli teilt mit, dass er der Redaktion der Germania untersagte, diese zu publizieren, und den für Berlin zuständigen Breslauer Fürstbischof Kardinal Bertram anwies, dies ebenfalls zu tun.
Betreff
Circa il libro "Politik aus dem Glauben" di Ernesto Michel
Eminenza Reverendissima,
Credo mio dovere di riferire all'Eminenza Vostra Reverendissima sopra un libro dal titolo "Politik aus dem Glauben" recentemente pubblicato dal Sig.  Ernesto Michel di Francoforte sul Meno (diocesi di Limburg), uno dei cattolici i quali hanno collaborato nel periodico Una Sancta , come ebbi già occasione di rilevare nel mio rispettoso Rapporto N. 36374 del 15 Novembre scorso. Esso è stato edito dalla Casa (non cattolica) Eugenio Diederichs di Jena (diocesi di Fulda) e non porta l'Imprimatur dell'Autorità ecclesiastica.
Detto libro, il quale non riproduce il pensiero isolato dell'Autore, ma è piuttosto l'esponente e quasi la sistematizzazione delle tendenze di qualche circolo cattolico di estrema sinistra, contiene, a mio umile
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avviso, errori gravissimi. Così, ad esempio, il Michel sostiene la necessità nel tempo moderno di un regime più democratico nella Chiesa, afferma che la morale non ha nulla che vedere colla Chiesa, combatte la scuola confessionale e la formazione confessionale dei maestri, nega il diritto della Chiesa sulla scuola, propugna la unione delle tre Chiese (cattolica, protestante ed orientale) nel senso "ecumenico" dell'Una Sancta, muove aspre critiche contro la codificazione del diritto canonico, ecc.
Un capitolo del deplorevole volume è dedicato alla questione concordataria ("Lehren des Bayrischen Konkordats " pag. 46 e segg.). L'Autore attacca vivamente il Concordato bavarese, che, secondo lui, rappresenta la concezione medioevale dei rapporti fra Chiesa e Stato, è in opposizione colla Costituzione di Weimar, costituisce una violenza fatta alla coscienza dei maestri nelle scuole cattoliche. Soprattutto egli critica la dis-
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posizione relativa alla scelta degli Arcivescovi o<e>1 dei Vescovi, colla quale è rimasto consacrato e reso giuridicamente obbligatorio per il popolo bavarese il diritto di nomina della S. Sede. "Con ciò, aggiunge il Michel, è stata risoluta in trattative segrete fra il Governo bavarese e la Curia (= la S. Sede) senza partecipazione del popolo una questione costituzionale interna ecclesiastica in un senso ed in una maniera, che non è senz'altro comprensibile dal punto di vista ecclesiastico. Noi abbiamo infatti tuttora ovunque anche in Germania riservata la elezione del Vescovo, come affare proprio della diocesi, al Capitolo cattedrale del luogo. E la legittima tendenza attuale nella Chiesa non è verso la centralizzazione, ma verso la decentralizzazione e verso una più forte autonomia delle Chiese vescovili". I cattolici tedeschi debbono conquistare e tutelare i genuini diritti di libertà della Chiesa di fronte alle esigenze ed agli interessi del sistema giuridico curiale. Per ciò egli mette in guardia contro un eventuale Concordato col Reich.
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"Noi ci vediamo, così conclude l'Autore, per amore della Chiesa costretti a lottare affine di impedire che, come in Baviera, venga preparato in lunghi negoziati segreti fra il Governo e la Curia e presentato alla rappresentanza popolare quale "aut-aut" un contratto, il quale tratta il popolo ecclesiastico cattolico come oggetto di contratto, senza lasciarlo pronunziarsi in nessun momento delle trattative preliminari".
La lettura di questo pericoloso libro è stata pur troppo raccomandata dal Sac. Dr.  Francesco Keller , Professore di teologia morale nella Facoltà teologica della Università di Friburgo (Baden), in una recensione, del resto assai superficiale, apparsa sul periodico viennese "Das Neue Reich" (9. Jahrg. N. 12 del 18 Dicembre 1926, pag. 233 sg.). Contro l'opera medesima hanno invece scritto il Rev. P.  Desiderio Breitenstein  O.F.M. ("Ernst Michels religiöser Integralismus" nell' Allg. Rundschau fasc. 6 e 7 del 12 e 19 Febbraio 1927, pagg. 89-92 e 105-106) ed
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il Rev. P.  Federico Muckermann  S.J. nella Germania del 29 Gennaio 1927 ( Das Neue Ufer N. 5). Poiché tuttavia la redazione di questo giornale, nel pubblicare tale articolo, osservava che esso riproduceva semplicemente la opinione personale del P. Muckermann e, dopo di aver ricordato il giudizio assai benevolo del Keller, annunziava per uno dei prossimi numeri del "Neuen Ufers" una nuova recensione del libro, la quale vi era quindi motivo di temere che sarebbe stata egualmente in senso favorevole, mi affrettai a dare istruzione alla direzione della Germania di sospenderne la pubblicazione e richiamai sulla cosa l'attenzione dell'Emo Sig.  Cardinale Bertram, pregandolo di prendere, come Ordinario del luogo, nomine proprio i necessari provvedimenti. Egli infatti mi ha poi comunicato di avere impartito alla summenzionata redazione le ammonizioni del caso.
Nel portare quanto sopra a conoscenza dell'Eminenza Vostra, m'inchino umilmente al bacio della Sacra Porpora e con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1Hds. von Pacelli gestrichen und eingefügt.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 25. Februar 1927, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 4062, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/4062. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
Online seit 25.02.2019, letzte Änderung am 01.02.2022.