Document no. 3107
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro
Berlin, 11 July 1926
Summary
Pacelli berichtet über seine Reise nach Köln und Bonn, wo er auf Einladung des Kölner Erzbischofs Kardinal Schulte das Hochamt zum Fest Peter und Paul feierte, den Grundstein des Priesterseminars in Bensberg segnete sowie die Theologenkonvikte in Bonn besuchte. Bei dieser Gelegenheit tauschte sich der Nuntius ausführlich mit Kardinal Schulte über die Konkordatsverhandlungen mit Preußen aus. Er freut sich, dass er und Schulte diesbezüglich einer Meinung waren, und referiert den nachdrücklichen Wunsch des Kardinals, der Heilige Stuhl möge, angesichts der Versuche des preußischen Kultusministers Becker, Bischöfe, Nuntius, Kapitel und theologische Fakultäten gegeneinander auszuspielen, sowie angesichts der Einmischungsversuche von Klerikern und Professoren in die Konkordatsverhandlungen, eine strengvertrauliche Instruktion folgenden Inhalts an den preußischen Episkopat richten: Unter Rekurs auf eine Instruktion aus dem Jahr 1925, die allen kirchlichen Würdenträgern offizielle wie inoffizielle Verhandlungen mit dem italienischen Staat ohne Absprache mit dem Kardinalstaatssekretär untersagte, sollen die preußischen Bischöfe und der ihnen unterstellte Klerus angewiesen werden, in derselben Weise zu verfahren. Etwaige Wünsche und Vorschläge für die Konkordatsverhandlungen sollen sie dem Nuntius oder dem Heiligen Stuhl unterbreiten, der diese dann prüfen wird. Den Bischöfen soll überlassen werden, auf welche Weise sie den Inhalt der Instruktion vertraulich an jene Kleriker weitergeben wollen, die sich besonders für die Verhandlungen interessieren.Subject
Viaggio a Colonia - L'Emo Cardinale Schulte e le trattative per il Concordato colla
Prussia
Invitato dall'Emo Sig. Cardinale Schulte, mi recai per la Festa dei SS. Apostoli Pietro e Paolo, accompagnato dal Consigliere di questa Nunziatura, a Colonia. La mattina del 29 celebrai in quel magnifico Duomo, gremito di popolo, una solenne Messa Pontificale, e nel pomeriggio benedissi la prima pietra del nuovo Seminario clericale in Bensberg. Sarà esso un ampio edificio, situato in una calma, ridente e salubre posizione, ove i chierici, che hanno compito già il corso filosofico-teologico nella Università di Bonn, rimarranno per due anni, raggiungendosi così il sessennio di studi prescritto dai sacri canoni. – Il giorno seguente, sempre per desiderio dell'Eminentissimo Arcivescovo, visitai i Convitti teologici di Bonn (Albertinum e Leoninum) e ne profittai per tenere a quei gio-
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vani un discorso, nel quale inculcai
caldamente lo studio della filosofia e teologia scolastica secondo
la mente dell'Angelico Dottore.Questo viaggio a Colonia mi fornì anche una favorevole occasione per intrattenermi col sullodato Signor Cardinale intorno alle varie questioni relative al Concordato colla Prussia. Godo di poter comunicare a Vostra Eminenza che dal lungo colloquio avuto a tale scopo risultò una piena identità di vedute su tutti i punti. L'Eminentissimo anzi, ben sapendo come il Ministero del Culto cerca di seminar discordia e di mettere in opposizione il Nunzio coi Vescovi, i Vescovi fra di loro, i Capitoli e le Facoltà teologiche coi Vescovi, ecc., e conoscendo come non pochi (specialmente canonici, sacerdoti deputati, professori delle Facoltà teologiche, ecc.) s'immischiano indebitamente nelle trattative, dando così nuove armi in mano al Governo, mi ha espresso ripetutamente ed insistentemente il desiderio che la S. Sede diriga ai Revmi Vescovi della Prussia, o ad ognuno direttamente ovvero per mezzo dell'Emo Sig. Cardinale Bertram in occasione della prossima Conferenza episcopale di Fulda, una Istruzione strettamente confi-
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denziale, il cui tenore potrebbe essere, se così piacesse all'Eminenza Vostra, il
seguente:"E' ben noto ai Revmi Ordinari della Prussia essere le trattative circa i rapporti fra Chiesa e Stato riservate esclusivamente alla S. Sede come causae maiores nel senso del can. 220. In conformità di questa massima la S. Sede ha emanato in data del 18 Agosto 1925 anche per l'Italia la istruzione che 'ogni trattativa, sia ufficiale sia ufficiosa, di qualsiasi persona ecclesiastica, anche costituita in dignità, non esclusa la cardinalizia, col Governo italiano, non può essere né permessa né tollerata senza previa intesa col Cardinale Segretario di Stato'. Essendo quindi ora, come è risaputo, pendenti in Berlino negoziati fra il Nunzio Apostolico ed il Governo prussiano per la conclusione di un Concordato, la S. Sede stima conveniente1 di richiamare l'attenzione dei Revmi Ordinari – e per mezzo loro, in quanto sia del caso, degli ecclesiastici da essi dipendenti – sul principio surricordato, la cui osservanza è indispensabile, nell'interesse stesso della Chiesa in Prussia, per la unità di direzione ed il successo delle trattative. Naturalmen-
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te rimane libero ai Revmi Ordinari, come
anche agli altri, di sottomettere in tale materia, sia direttamente che per il tramite del
Nunzio Apostolico, opportune proposte e desideri alla S. Sede, la Quale li accoglierà
con gratitudine e li prenderà in attento e benevolo esame. E' lasciato poi al prudente
giudizio dei Revmi Ordinari di determinare in quale forma – sempre però sotto l'obbligo
del segreto – sia espediente di2 portare3 quanto sopra a conoscenza degli ecclesiastici più
specialmente interessati all'argomento".4
Chinato al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1↑"conveniente" hds.
vermutlich von Borgongini-Duca umrandet. Darüber hds. vermutlich
von Borgongini-Duca "necessaria" eingefügt.
2↑"sia espediente di" hds. vermutlich von
Borgongini-Duca eingeklammert. Darüber hds. vermutlich von Borgongini-Duca "deve"
eingefügt.
3↑"portare" hds. vermutlich von Borgongini-Duca in
"portarsi" geändert.
4↑"più specialmente interessati
all'argomento" hds. vermutlich von Borgongini-Duca gestrichen. Unter "più specialmente"
hds. vermutlich von Borgongini-Duca "da essi dipendenti" eingefügt.