Dokument-Nr. 11764
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
Berlin, 14. Februar 1928

Regest
Pacelli teilt mit, dass die Feierlichkeiten anlässlich des 6. Jahrestags der Papstkrönung ein erneuter glänzender Beweis für die tiefe Verbundenheit der Berliner Katholiken mit dem Papst waren. Auf Bitten des fürstbischöflichen Delegaten in Berlin Deitmer fand das Pontifikalamt, das Pacelli im Hedwigsdom feierte, bereits am Samstag um 10 Uhr statt, damit auch der Klerus daran teilnehmen konnte. Pacelli zählt die Honoratioren aus Klerus, Politik und Diplomatie auf, die am Gottesdienst teilnahmen, und verweist besonders auf die Vertreter der Studentenverbindungen sowie der Männer- und Frauenverbände mit ihren bunten Uniformen, Bannern und Fahnen. Die Messe endete um die Mittagszeit. Anschließend begleitete der Klerus Pacelli durch ein Spalier zur Residenz von Weihbischof Deitmer. Am Abend des 13. Februar fand eine imposante Veranstaltung zu Ehren des Papstes im bis zum letzten Platz gefüllten großen Saal der Hochschule für Musik statt. In Anwesenheit unter anderem des preußischen Ministerpräsidenten Braun hielt Pacelli eine Rede über die Verdienste Pius' XI., insbesondere über die Missionen. Der Nuntius ermahnte die Katholiken, sich weiterhin für die Missionen zu begeistern und sich immer mehr in Treue und Anhänglichkeit an den Papst zu vereinen. Abschließend erteilte er den Apostolischen Segen. Pacelli legt die Ausgabe der Germania bei, in der seine Rede abgedruckt ist. Der Münsteraner Homiletiker Donders, einer der begabtesten Prediger Deutschlands, zeigte anschließend auf, dass das Papsttum der einzige Hafen für die Gesellschaft inmitten der Übel und Irrtümer ist. Dafür erhielt er großen Applaus. In den Pausen spielte die Kapelle des Hedwigsdoms ausgewählte Musikstücke von Lasso und Verdi. Pacelli hatte geplant, wie in den vergangenen Jahren auch, am Abend des Papstfestes ein diplomatisches Abendessen zu geben. Da Reichspräsident von Hindenburg an diesem Termin jedoch nicht teilnehmen konnte, verlegte er es auf den kommenden Samstag, den 18. Februar.
Betreff
Per la festa del Papa nel 6º anniversario della sua Incoronazione
Eminenza Reverendissima,
Debitamente annunziata dal "Katholisches Kirchenblatt", bollettino religioso settimanale di questa Delegazione vescovile, vivamente aspettata dai cattolici di Berlino, la fausta ricorrenza del 6º anniversario dell'Incoronazione del Santo Padre Pio XI , gloriosamente regnante, è riuscita una nuova splendida manifestazione del loro profondo filiale attaccamento all'Augusta Persona del Vicario di Gesù Cristo.
Avendomi però questo delegato vescovile, Revmo Mons.  G. Deitmer, in vista delle speciali difficoltà per l'intervento del Clero la Domenica, ripetutamente pregato di anticipare possibilmente al Sabato la funzione religiosa nella Basilica di S. Edvige, stimai opportuno di accondiscendere a tale desiderio, e la medesima ha quindi avuto luogo l'11 corrente.
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Alle ore 10 pertanto di detto giorno celebrai nella menzionata 1 Basilica <di S. Edvige>2 un solenne Pontificale. Vi assistevano, oltre il Consigliere di questa Nunziatura, Revmo Mons.  Centoz, ed il Rev. P.  Gehrmann S. V. D., mio Segretario particolare, il sullodato Mons. Deitmer, i Revmi Mons.  Leicht e Ulitzka, canonici rispettivamente delle Cattedrali di Bamberga e di Breslavia, deputati al Reichstag, il Revmo Mons.  Linneborn, Preposito della Cattedrale di Paderborn e deputato al Landtag prussiano, il Revmo Mons.  Lichtenberg, parroco del Sacro Cuore in Berlin-Charlottenburg e numeroso Clero. Nel presbiterio, in un banco riservato, aveva pure preso posto il Sig.  Hergt, vice-Cancelliere, in speciale rappresentanza di S. E. il Sig.  Presidente del Reich. Intervennero eziandio il Segretario di Stato Sig.  Weismann ed il Consigliere ministeriale Sig.  Strunden in rappresentanza del Ministro-Presidente di Prussia, Sig.  Braun; il Segretario di Stato Sig.  Pünder in sostituzione del Cancelliere, Sig.  Marx, indisposto da una diecina di giorni 3; il Segretario di Stato Sig.  von Schubert in sostituzione del Ministro degli
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Esteri, Sig.  Stresemann, assente da Berlino; i Ministri del Reich, Rev. Sig.  Brauns e Sig.  Köhler; i Ministri di Prussia Sigg.  Schmidt, Steiger, Hirtsiefer; vari altri alti impiegati dei Governi del Reich e della Prussia, il Sig.  von Guérard, capo della frazione del Centro al Reichstag, il Consigliere intimo Sig.  Porsch, presidente della frazione del Centro al Landtag prussiano, i membri del Corpo Diplomatico quasi al completo, altri distinti personaggi e molti fedeli, che gremivano la Basilica.
Assistevano anche i rappresentanti delle corporazioni degli studenti universitari cattolici nei loro pittoreschi costumi e coi loro vessilli, come pure i rappresentanti delle associazioni maschili e femminili con le loro bandiere.
Compiutosi tra il generale raccoglimento, a mezzogiorno ebbe termine il Santo Sacrifizio in fervido ringraziamento al Signore per aver dato alla sua Chiesa un così sapiente e provvido Pastore ed in ardente preghiera per la suo preziosa conservazione e prosperità.
Preceduto dal Clero, fui quindi accompagnato processionalmente tra due ali di studenti e di associazioni
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alla vicina residenza del Vescovo Ausiliare.
Ieri sera poi, 13 corrente, nella vasta Sala della Scuola Superiore di musica ha avuto luogo una imponente e riuscitissima adunanza in onore di Sua Santità ed alla quale hanno preso parte le più spiccate personalità del Clero e del laicato cattolico di Berlino, tra cui i Ministri Brauns e Köhler ed il Segretario di Stato Pünder. La sala gremitissima, insufficiente però a contenere tutti quelli che avrebbero bramato di intervenire – numerosissime essendo state le richieste di biglietti –, presentava un magnifico colpo d'occhio.
Rivolse il saluto augurale il Revmo Mons. Deitmer, esponendo brevemente il significato di questa assemblea festiva, esortando a pregare per il Papa ed a rimanere stretti a Lui nel dolce vincolo dell'ubbidienza e dell'amore.
Mi alzai quindi a parlare, dicendo come i cattolici di tutto il mondo siano in questi giorni specialmente rivolti col pensiero e col cuore al loro comun Padre, uniti nella preghiera per Lui e nel ricordo delle mirabili opere compiute in questi sei anni di così fe-
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condo Pontificato per il bene della Chiesa e della società. Fra queste rifulge di vivo splendore l'opera sapientissima ed instancabile, la sollecitudine veramente apostolica del Santo Padre Pio XI a favore delle Missioni, che attestano, tra l'altro, la celebrazione del Giubileo di Propaganda Fide, l'esposizione missionaria nell'Anno Santo, la monumentale Emciclica [sic] Rerum Ecclesiae, la consacrazione dei Vescovi Chinesi e Giapponesi<e>4 e finalmente l'inaugurazione del Museo missionario etnologico5 .
Dopo aver lodato il zelo dei missionari e la carità dei cattolici tedeschi, non ostante le gravi difficoltà di questi ultimi anni, li esortai ad infervorarsi ognor più per l'opera santa delle Missioni ed a tenersi vieppiù uniti nella fedeltà e nell'attaccamento al Vicario di Gesù Cristo. Impartii infine <in nome di Sua Santità>6 la Benedizione Apostolica.
Mi permetto di accludere il numero della Germania del 14 corrente, che riproduce le parole da me pronunziate.
Disse poscia il discorso di circostanza il Revmo Mons.  Donders, Professore all'Università di Münster, uno dei più valenti e stimati oratori della Germania.
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Con elevate parole, dopo aver messo in luce la grande figura dell'attuale Sommo Pontefice, egli dimostrò ampiamente come il Papato sia il faro risplendente, la rocca inespugnabile della verità, della giustizia, dell'autorità, l'unico porto di salvezza per la società in mezzo ai mali ed agli errori da cui è travagliata. Fu applaudissimo [sic].
Negli intervalli la Cappella della Basilica di S. Edvige eseguì egregiamente brani di scelta musica, tra i quali il Tui sunt coeli di Orl. Lasso, le Laudi alla Vergine Maria di G. Verdi, dal Canto <XXXIII>7 del Paradiso. Seguì infine il canto del Kyrie, del Gloria e del Credo della Missa choralis del Lißt  [sic].
Era altresì mia intenzione di dare anche, come gli anni scorsi, la sera stessa della festa del Papa un pranzo diplomatico. Avendomi però S. E. il Sig. Presidente del Reich, che mi ero permesso di invitare come nel passato, fatto sapere che non sarebbe stato libero che sabato prossimo 18 corr. mese, sono stato costretto a
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rimandare il pranzo per quel giorno.
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
77r, hds. unterhalb der Betreffzeile von unbekannter Hand, vermutlich vom Empfänger, notiert: "Pubbl. Oss. Rom. 24/2/1928".
1Hds. von unbekannter Hand, vermutlich vom Empfänger, gestrichen.
2Hds. von unbekannter Hand, vermutlich vom Empfänger, eingefügt.
3Hds. von unbekannter Hand, vermutlich vom Empfänger, gestrichen.
4Masch. korrigiert.
5Reihenfolge in der Passage "etnologico missionario" hds. von Pacelli umgestellt.
6Hds. von Pacelli eingefügt.
7Hds. von Pacelli eingefügt.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 14. Februar 1928, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 11764, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/11764. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
Online seit 20.01.2020, letzte Änderung am 01.02.2022.