Dokument-Nr. 3041
Schioppa, Lorenzo an Gasparri, Pietro
München, 23. November 1918
Regest
Inzwischen nahmen die Katholiken in Deutschland eine klare und energische Position zur Revolution und der Gefahr für die katholische Religion ein. Tatsächlich fanden sich im Regierungsprogramm der Revolutionsregierung in Preußen die Forderungen nach der Einheitsschule, die Freiheit der Schule von jeglicher kirchlicher Bevormundung und die Trennung von Staat und Kirche. Einen Tag nach der Veröffentlichung nahm die "Germania" in einem Grundsatzartikel dazu Stellung. In dem Artikel wurde erklärt, die provisorischen Regierungen in den deutschen Bundesstaaten hätten kein Recht, das Verhältnis von Staat und Kirche zu verändern, dies sei Aufgabe einer Nationalversammlung und von konsolidierten Regierungen. Übereilte kulturkämpferische Schritte der neuen Regierung würden auf den entschiedenen Widerstand der Katholiken und der Mehrzahl der Protestanten stoßen. Deshalb müssten die Katholiken alle Kräfte für die künftige Nationalversammlung mobilisieren; bei einer tolerierbaren Trennung von Staat und Kirche, etwa nach dem Vorbild der USA, könnte auch manches kirchliche Recht, etwa die kirchlichen Einkünfte, gerettet werden. Für die künftige Nationalversammlung müssten daher auch die besetzten Gebiete links des Rheins ein Stimmrecht erhalten, da deren Bewohner einen wichtigen Teil der Katholiken Deutschlands bilden und ein Recht zur Mitgestaltung der Zukunft hätten. Einen ganz ähnlichen Artikel veröffentlichte die "Kölnische Volkszeitung" am 15. November 1918. Die Fraktionsmitglieder der Reichstagsfraktion des Zentrums veröffentlichten einen Aufruf, in dem sie erklärten, Deutschland sei nicht Berlin und Ideen wie Ordnung, Freiheit und Recht könnten nicht in 48 Stunden sterben. Neben diesem Aufruf gründeten die Zentrumsabgeordneten in jedem Bundesstaat eine Kommission für die Propaganda und es wurde eine möglichst schnelle Sammlung der Zentrumspartei beschlossen, an der auch die Repräsentantinnen der Frauenvereinigungen teilnehmen sollen. Das Generalsekretariat der Partei erließ einen Aufruf an alle Angestellten, Lehrer und Beamten, sich auf die Nationalversammlung vorzubereiten und an das Zentrum anzulehnen. Die Zusammenfassung all dieser Bewegungen der Katholiken war das allgemeine Aktionsprogramm, das am 21. November 1918 von den Zentrumsfraktionen in Zusammenarbeit mit der Zentrumspresse, den christlichen Arbeiterorganisationen und anderer katholischer Verbände veröffentlicht wurde. In diesem wird eine neue Zentrumspartei angekündigt, die sich ganz zur Demokratie bekennt, gegen jede Klassenherrschaft ist, für Ordnung in der Freiheit und für ideale Werte gegen Materialismus und Geldvergötterung eintritt. Der außenpolitische Teil des Programms bekennt sich unter Nummer 6 zur vollen völkerrechtlichen Unabhängigkeit des Heiligen Stuhls. Der Teil über die Innenpolitik beschäftigt sich mit der Verfassung, der Sozial- und Wirtschaftspolitik und stellt schließlich sechs kulturpolitische Forderungen auf, in denen man für die christliche Kultur, die christliche Familie, die konfessionelle Volksschule und das Elternrecht in der Erziehung, die Möglichkeit zur freien Entwicklung und zum Handeln für alle, die Beschäftigung der Frauen in allen Bereichen gemäß der weiblichen Haltungen und schließlich für die Gewissens- und Religionsfreiheit plädiert. Auch in Bayern versuchte sich das Zentrum unter dem Namen Bayerische Volkspartei zu erneuern. Tatsächlich appellierte die "Kölnische Volkszeitung" an die bayerischen Parteifreunde, dem Zentrum und auch dem Parteinamen treu zu bleiben, aber die Dinge haben sich, so der "Bayerische Kurier", in Bayern unumkehrbar in eine andere Richtung entwickelt. Die separatistische Bewegung war dabei nicht allein auf das Zentrum beschränkt und nahm täglich zu. Selbst der Bayerische Ministerpräsident erklärte in einem Interview, dass ein Sieg des Bolschewismus in Berlin auf Bayern keinen Einfluss hätte, da er nur die separatistischen Tendenzen stärken würde; ähnliche Erklärungen gaben die Regierungen in Württemberg, Sachsen und Hessen ab. Zum gegenwärtigen Zeitpunkt könne man nicht absehen, in welche Richtung sich Deutschland in fundamentalen außen- und innenpolitischen Fragen weiter entwickeln werde. Eine Katastrophe und der Untergang von jeder Zivilisation und Religion scheint jedoch unvermeidlich, wenn es der provisorischen Regierung in Berlin nicht gelingt, den Einfluss der Spartakuspartei unter dem Anarchisten Karl Liebknecht und der nicht weniger berüchtigten Rosa Luxemburg zurückzudrängen, wenn die Anführer der Armee diese nicht besser ernähren und in einer besseren Disziplin halten können und wenn die Entente auf ihren äußerst harten Waffenstillstandsbedingungen beharre. Dennoch kann die Bewegung der deutschen Katholiken, die begleitet wird von denjenigen der anderen Parteien der Ordnung, also der Liberalen, der Konservativen und der progressiven Fortschrittspartei, und vom einmütigen Ruf der deutschen Presse, wenigstens als Hoffnungsschimmer in jener tragischen Nacht betrachtet werden, die über Deutschland hereingebrochen sei.Betreff
I primi passi dei cattolici tedeschi contro la Rivoluzione
All'indomani della Rivoluzione in Germania, i cattolici tedeschi presero posizione netta ed energica. Essi previdero il pericolo gravissimo per la religione cattolica e le loro previsioni non tardarono ad avverarsi. Infatti nel programma del nuovo governo rivoluzionario di Prussia, pubblicato il 13 Novembre, fra le altre cose fu proclamata la scuola unica (Einheitsschule), la libertà della scuola da qualunque influenza ecclesiastica (Befreiung der Schule von jeglicher kirchlichen Bevormundung), la separazione dello Stato dalla Chiesa (Trennung von Staat und Kirche).
Il giorno dopo la pubblicazione di tale programma governativo, la "Germania" in un articolo di fondo, scriveva: "Oggi ci troviamo con scottante preoccupazione: quale sarà la situazione della Chiesa cattolica nella nuova Germania? Innanzi tutto noi dobbiamo energicamente accentuare, che i governi provvisorii nell'Impero e negli Stati della confederazione non hanno alcun diritto di apportare un cambiamento nei rapporti at-
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tuali tra la Chiesa e lo Stato. Prima l'assemblea nazionale e per sé i governi consolidati nei singoli paesi si dovranno
occupare con questa importantissima questione. Perciò non vi può essere alcun dubbio che i
cattolici ed una grandissima parte degli evangelici non soffriranno una sopraffazione in
tale affare, e che le affrettate disposizioni da Kulturkampf del Governo provvisorio
troveranno la più formidabile opposizione di parole e di fatti… È necessario (continua il giornale) che tutta la Germania cattolica si occupi di questo seriissimo problema. Non bisogna nascondere i pericoli ma guardarli in faccia e cercare di affrontarli. Anche solo per questa ragione, di assicurare cioè la Chiesa cattolica in Germania, per quanto è possibile, debbono i cattolici tedeschi prepararsi alla ventura assemblea nazionale non con indifferenza ma mobilizzando tutte le forze cattoliche, che dormono nel nostro popolo cattolico. Allora si avrà una tollerabile separazione della Chiesa e lo Stato, almeno come quella degli Stati Uniti d'America, potendosi così salvare forse anche qualche diritto attuale, specialmente quello delle entrate, al quale la Chiesa ha diritto, in seguito alla confiscazione dei suoi beni. Appunto perciò debbono i cattolici della sinistra del Reno, nonostante l'occupazione del loro territorio da parte dell'intesa, non mancare all'assemblea nazio-
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nale. Essi formano
un'importante parte integrale dei cattolici della Germania, sicché la provincia del Reno
specialmente non deve essere assente nella ricostruzione dell'avvenire." Quasi negli stessi termini scriveva il 15 Novembre la "Kölnische Volkszeitung" in un articolo intitolato "Il Centro e Il nuovo tempo (Das Zentrum und die neue Zeit)".
I membri nella frazione del Centro nel Reichstag pubblicarono un appello agli uomini ed alle donne del Centro medesimo, che comincia con queste energiche parole: "Noi parliamo la parola del popolo, e ciò che pensiamo e chiediamo, lo comprende qualunque uomo e qualunque donna tedesca. Perciò ascoltate! Berlino non è la Germania, Berlino non è il popolo tedesco. Ordine, libertà e diritto sono idee che non muoiono in 48 ore. Esse sono l'eterno ideale dell'umanità. Esse sono incorporate nel programma elettorale del Centro: Per la verità, la libertà ed il diritto."
In questo appello si raccomanda l'ordine e la legalità, nonché la preparazione all'assemblea nazionale e si conclude con un'apostrofe ai cattolici dell'Alsazia e Lorena ed un saluto ai membri del Centro del Palatinato e del Reno.
Gli stessi deputati del Centro, che hanno redatto il
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surriferito proclama, hanno stabilito di formare una commissione la
quale deve cominciare il lavoro di propaganda in tutto il paese. Inoltre si è deciso di
riunire al più presto la commissione del partito del Centro, alla quale dovranno prendere
parte anche le rappresentanti delle associazioni femminili. Infine il segretariato generale del partito del Centro tedesco ha pubblicato un appello a
tutti gl'impiegati, i maestri e funzionarii in cui li invita a prepararsi all'assemblea
nazionale e stringersi intorno al Centro. Sintesi di tale movimento dei cattolici in quest'ora tragica è il progetto di un
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di qualunque predominio di
classe, ordine nella libertà, aperta rinunzia al mammonismo ed al materialismo dei nostri
giorni, cura dei valori ideali, i quali rendono sani il popolo e lo Stato: questi sono le
norme fondamentali del suo rinnovamento <(del Centro)>5 come partito cristiano democratico popolare".
Il detto programma è diviso in due parti di cui la prima riguarda la politica estera. Merita di essere specialmente rilevato il N. 6 in cui è progettata la piena indipendenza della Santa Sede assicurata da garanzie del dritto delle genti (Vollkommene, durch Völkerrechtliche Bürgschaften gesicherte Unabhängigkeit des Heiligen Stuhls).
La seconda parte ha per oggetto la politica interna e si divide in tre capitoli di cui il primo tratta della Costituzione, il secondo di politica sociale ed economica, il terzo di politica culturale. Sono notevoli i sei numeri di questo terzo capitolo così redatti:
1°) Conservazione e rafforzamento degli ideali della cultura cristiana nella vita del popolo tedesco.
2°) Conservazione e tutela della famiglia cristiana tedesca. Completa politica in favore del popolo. Protezione dei fanciulli.
3°) Rinnovamento dei metodi di educazione e d'istruzione nel senso di un'uniforme politica culturale tedesca con
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l'impiego e l'uso delle forze educatrici morali e
religiose. Conservazione della scuola popolare confessionale. Rispetto del dritto dei
genitori sui figliuoli. 4°) Libero sviluppo e possibilità di azione per tutti. Libera via all'ascensione dei capaci da qualunque rango del popolo.
5°) Impiego delle donne in tutte le occupazioni secondo le loro attitudini femminili.
6°) Libertà di coscienza, libertà dell'esercizio della religione. Uguale considerazione in tutti i campi per gli appartenenti alle varie confessioni. Libertà per le associazioni, le confraternite e società religiose, Ordini e le Congregazioni cattoliche. Nessun cambiamento violento della condizione giuridica statale ecclesiastica. Rispetto alle convinzioni ed alle giuste esigenze della popolazione credente.
Anche in Baviera, oltre notevoli articoli dei giornali cattolici, il Centro ha cercato rinnovarsi sotto il programma ed il titolo di partito bavarese popolare (Bayrische Volkspartei). Ma pare che questo rinnovamento abbia tutte le apparenze di una scissione. Infatti la Kölnische Volkszeitung rivolge agli amici bavaresi del partito l'urgente preghiera di rimanere fedeli al Centro, camminando sulla via delle proposte dei cattolici renani, e di assumere il no-
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me del partito:
Zentrum (Freie deutsche Volkspartei). Però, come nota il Bayrische
Kurier le cose in Baviera sono andate tanto oltre, che un ritorno indietro sarebbe
impossibile. A questo proposito credo opportuno aggiungere7 che la tendenza separatista della Baviera dalla Germania non si limita solo al partito del Centro. Ogni giorno essa si allarga e si accentua, fino al punto che lo stesso Ministro Presidente Bavarese in un'intervista data ieri ai corrispondenti svizzeri dei grandi giornali dell'intesa ha dichiarato che "se in Berlino riesce il Bolscevismo, esso non avrà
Quale sarà il risultato del movimento, che qui su ho esposto?9 Oggi è impossibile dirlo. Troppe speranze potrebbero dare delle amare disillusioni. Troppa sfiducia potrebbe paralizzare qualunque azione. Presentemente10 vi sono in Germania questioni di politica estera ed interna più fondamentali ed urgenti – la principale, quella che in questi giorni preoccupa ed agita gli
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sta a questi tremendi punti interrogativi. Se il Governo provvisorio di Berlino non ha la forza di ridurre
all'impotenza la Spartacuspartei capitanata dal noto anarchico Liebknecht (molti affermano che fu grave errore l'averlo escluso dal
Governo provvisorio, spingendolo così alla forsennata ribellione) e dalla non meno
famigerata Rosa Luxemburg; se i Capi dell'esercito non avranno i
mezzi per mantenere una relativa disciplina fra i soldati e di nutrirli alla meglio,
evitando un disordinato ritorno delle truppe in patria; se l'Intesa si ostina ancora
nelle12 durissime condizioni
dell'armistizio, la catastrofe è inevitabile e tutto sarà travolto in una
irreparabile ruina, così la civiltà come la religione.13Nondimeno il surriferito movimento dei cattolici tedeschi, che è accompagnato da quello degli altri partiti d'ordine: il liberale, il conservatore, il popolare progressista e dal clamore unanime di tutta la stampa che l'Assemblea Nazionale invoca al grido di: Los von Berlin! può guardarsi almeno come un raggio di luce in questa notte tragica che incombe sulla Germania.
Inchinato al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
di Vostra Eminenza Reverendissima14
Obblmo devmo umilmo servo
Lorenzo Schioppa
Uditore
1↑"tele" hds. gestrichen, "pro" hds. eingefügt von Schioppa.
2↑"(che qui unito ho
l'onore di inviare a Vostra Eminenza Reverendissima)" hds. gestrichen, vermutlich vom
Empfänger.
3↑"ieri l'altro" hds.
gestrichen, "il 20 Novembre" hds. notiert, vermutlich vom Empfänger.
4↑"e" hds. eingefügt von Pacelli.
5↑"(del Centro)" hds.
eingefügt von Schioppa.
6↑"Analoghe dichiarazioni hanno fatto i Governi del Württemberg, di Sassonia, di
Assia ecc." hds. gestrichen, vermutlich von Schioppa.
7↑"A questo proposito credo
opportuno aggiungere" hds. gestrichen, vermutlich vom Empfänger. Am linken Seitenrand
auf gleicher Höhe "Sembra" hds. notiert, vermutlich vom Empfänger.
8↑"alcun" hds. gestrichen, "altra" hds. eingefügt von Schioppa.
9↑", che qui
su ho esposto" hds. gestrichen, vermutlich vom Empfänger. Das "," am Anfang des
Nebensatzes wurde durch ein "?" ersetzt, vermutlich vom Empfänger.
10↑"Troppe speranze potrebbero
dare delle amare disillusioni. Troppa sfiducia potrebbe paralizzare qualunque azione
presentemente" hds. gestrichen, vermutlich vom Empfänger. Nach "azione" wurde hds. ein
"." eingefügt.
11↑"uomini" hds. gestrichen, "animi" hds eingefügt von
Schioppa.
12↑"si ostina ancora nelle" hds. gestrichen, hds. eingefügt "mantiene le",
vermutlich vom Emfpänger.
13↑" è inevitabile e tutto sarà
travolto in una irreparabile ruina, così la civiltà come la religione." hds. gestrichen,
"sembra prossima." hds. eingefügt, vermutlich vom Empfänger.
14↑"Nondimeno il surriferito movimento dei cattolici tedeschi, che
è accompagnato da quello degli altri partiti d'ordine: il liberale, il conservatore, il
popolare progressista e dal clamore unanime di tutta la stampa che l'Assemblea Nazionale
invoca al grido di: Los von Berlin! può guardarsi almeno come un raggio di luce
in questa notte tragica che incombe sulla Germania. Inchinato al bacio della Sacra
Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi di Vostra
Eminenza Reverendissima" hds. gestrichen, vermutlich vom Empfänger.