Dokument-Nr. 891
Schioppa, Lorenzo
an Gasparri, Pietro
[München], 02. Dezember 1918
Regest
Einen Monat nach Ausbruch der Revolution in Deutschland war die politische Lage noch immer chaotisch und änderte sich beinahe stündlich, sodass es schwierig war, ein Gesamtbild zu zeichnen. Organisationsgeist, Respekt vor den Autoritäten und eiserne Disziplin, die einst den deutschen Nationalcharakter ausmachten, sind nur noch Legende. Zwei Fragen beschäftigen die öffentliche Meinung vorwiegend, nämlich eine künftige Verfassunggebende Nationalversammlung und die bedrohte Reichseinheit. Am Vortag beschloss die provisorische Regierung in Berlin endlich Wahlen für eine konstituierende Nationalversammlung, die am 16. Februar 1919 stattfinden sollten, zu denen freilich die Arbeiter- und Soldatenräte noch ihre Zustimmung geben müssen. Der Spartakusbund kommentierte in seinem Organ "Freiheit" diese Entscheidung mit Ironie und rief zur Entwaffnung der Bourgeoisie und alleinigen Bewaffnung des Proletariats auf; er bekämpfte die gegenwärtige Regierung als reaktionär. In Bayern erklärte Eisner, die Nationalversammlung dürfe nicht Anfang, sondern müsse Ziel der Revolution sein, deren Fundament vielmehr in den Soldaten-, Bauern- und Arbeiterräten liege. Entgegen Eisners Behauptung war er damit im Kabinett aber isoliert; denn anders als er behauptete, bestand durchaus ein großes Verlangen nach einer solchen demokratischen Versammlung, was etwa der Protest der Deutschen Volkspartei in Bayern am Vortag bewies. Noch sei es freilich unsicher, ob diese wirklich stattfinden wird. Anders als am 10. August 1916 berichtet, wo bei allen innerdeutschen Gegensätzen die Notlage die Menschen in Deutschland noch mehr zusammengeschweißt habe, sei die Lage heute leider anders und die bundesstaatliche Solidarität durch den weltweiten Hass auf Preußen, das eine innerdeutsche Vorherrschaft ausgeübte und dessen Militarismus man inzwischen auch hier die Kriegsschuld gab, tief erschüttert. Zwar verlor der Ruf "Los von Berlin, los von Preußen", nachdem die Regierung die Nationalversammlung angekündigt hat, an Kraft. Dennoch blieb die separatistische Gefahr wegen der Politik Eisners sehr lebendig; in einer Rede am Tag zuvor erklärte dieser etwa, dass Bayern sich bei der wirtschaftlichen und politischen Schwäche Berlins selber helfen müsse, auch wenn ihm darin seine Ministerkollegen widersprachen. Berlin und einige andere Bundesstaaten wandten sich entschieden gegen Eisners Politik; andererseits spitzten Eisners Position und auch einige Tendenzen des neuen bayerischen Zentrums die separatistische Tendenz in Bayern derart zu, dass die endgültige Lösung noch nicht absehbar sei. Die ganze politische Situation könnte durch die von der Front heimkehrenden Truppen verändert werden, die älter und reifer seien als jene Soldaten, die zuhause in den Kasernen waren und die Revolution gemacht haben, und sich kaum von jungen Heißspornen völlig beherrschen lassen werden, in deren Hand die Gewalt gegenwärtig ruhe, und die ohne Erfahrung und ohne Erprobung in der Schlacht seien. Tatsächlich haben die heimkehrenden Truppen im Allgemeinen trotz anders lautender Propaganda Ordnung und Disziplin bewahrt. In Bayern dagegen sei zu bedenken, dass eine Restauration der Monarchie, anders als man zunächst in der Revolution glaubte, nicht völlig ausgeschlossen ist, da der König nicht formal abgedankt hat und Kronprinz Rupprecht sich bei den Soldaten und in der Bevölkerung großer Beliebtheit erfreut. Im Programm einiger politischer Parteien, etwa bei den Nationalliberalen, fand sich im Programm ausdrücklich die Notwendigkeit einer monarchischen Restauration. Was Bayern angeht muss man auch bedenken, dass die Stellung Eisners erschüttert sei wegen seiner Veröffentlichung von Dokumenten, die die deutsche Kriegsschuld beweisen sollten, wegen seiner Drohung, die Beziehungen zum Berliner Außenministerium abzubrechen, wegen seiner scharfen Attacken gegen den Außenstaatssekretär Solf, gegen den Staatssekretär Erzberger und selbst gegen die sozialistischen Staatssekretäre David und Scheidemann, wegen seiner Angriffe gegen die Presse und allgemein wegen seiner Politik, die manche idealistisch, andere schlichtweg als verkehrt bezeichneten. Seine Sympathie gegenüber der Entente, besonders gegenüber Frankreich, mit dem man nach ihm so verhandeln müsse, als sei es niemals der Feind der Deutschen gewesen, vermehre täglich die Unzufriedenheit und die Anschuldigungen gegen ihn. So könne zusammenfassend die Situation in Deutschland nur als ernst und unsicher bezeichnet werden.Betreff
Le questioni del giorno in Germania: Assemblea Nazionale e separatismo

3v
asserisco.Le due questioni principali essenzialmente politiche, che al presente agitano l'opinione pubblica sono quella della Assemblea nazionale


Dopo infinite discussioni, dopo insistenti richieste da una parte e clamorose proteste dall'altra, stretto dalle gravissime urgenti necessità interne e dai pericoli e minacce dell'estero, persuaso che si tratta dell'essere o non essere della Nazione, finalmente il Governo provvisorio di Berlino




3r
soldati della Germania
Come risulta dunque da questo comunicato della Wolf l'Assemblea nazionale neppure è del tutto assicurata. Ancora bisognerà attendere il voto dei Consigli degli operai e dei soldati. E poi la Spartacuspartei


La cosa non è meno complicata qui in Baviera. Il Ministro Presidente Kurt Eisner

3v
soldati, dei contadini e degli operai. Lo
strano è che Kurt Eisner, mentre in un discorso tenuto ieri ai delegati dei Consigli dei
soldati Bavaresi, assicurava che è in perfetto accordo con i suoi colleghi
di gabinetto



4r
Passiamo alla seconda questione del giorno: quella
dell'Unità dell'Impero.Col mio rispettoso rapporto N. 611

4v
i vecchi dissidi fra Sud e Nord, ma avevano maggiormente
consolidato il vincolo fra i popoli confederati. Oggi purtroppo non è più così. Vi è quasi
una indifferenza generale per quanto di male può venire dal nemico; ed in alcuni circoli si
sussurra che solo un'invasione nemica potrebbe allo stato attuale delle cose salvare la
Germania; l'odio che l'Intesa
5r
, che sarebbe troppo lungo qui enumerare, hanno
infiacchiti talmente i vincoli di solidarietà fra gli Stati confederati che sarà un vero
miracolo se non si sfascerà la compagine nazionale.In questi ultimi giorni il los von Berlin! los von Preußen! è andato in verità un po' affievolendosi. Questo grido, che in gran parte, era provocato dalla questione della convocazione dell'Assemblea Nazionale, ha alquanto terreno dopo che il Governo di Berlino, come ho detto sopra, ha deciso, salva l'approvazione del Consiglio degli
5v
operai e
dei soldati, in favore della convocazione dell'Assemblea Nazionale.Il pericolo separatista

6r
da
noi stessi. La Baviera deve commercialmente e politicamente contare sulle sue forze." Anche
in ciò Eisner è contradetto dai suoi colleghi di Ministero. Infatti ieri il Ministro delle Finanze

Ed infine le dichiarazioni del medesimo Eisner contro la convocazione dell'Assemblea Nazionale, che sopra ho citate, nonché certi atteggiamenti del nuovo Centro bavarese (di cui riferirò in un prossimo rapporto) acutizzano straordinariamente la tendenza separatista in Baviera. Anche qui però non è ora possibile dire l'ultima parola sulla soluzione del difficile problema.
Intanto non bisogna trascurare la valutazione di alcuni elementi che potrebbero mutare l'attuale situazione politica. In Germania in generale bisogna aspettare quale sarà
6v
l'atteggiamento che prenderanno le truppe ritornando in
patria dal fronte. Questi soldati, uomini di età più matura, che non quelli rimasti nelle
caserme e che hanno fatta la Rivoluzione, questi soldati, che sono stati sulla linea del
fuoco e che hanno per la forza stessa delle cose, una concezione più seria e più pratica
della vita, si lasceranno completamente influenzare e sopraffare dalle Idee Politiche e
dalla forza che ora sta quasi esclusivamente in mano di giovanotti bollenti, senza
esperienza e senza le sanguinose prove delle battaglie? Infatti si è visto che, malgrado le
provocazioni e la propaganda contraria, le truppe che ritornano dal fronte, conservano in
generale l'ordine e la disciplina.In Baviera poi bisogna tener conto di due fatti. Il primo è che non può dirsi assolutamente esclusa una restaurazione monarchica


7r
abdicazione,
ed in questo senso è stato interpretato quel proclama da tutte le persone serie e
competenti. – Il Principe Ereditario Rupprecht

Il secondo fatto che si deve aver presente in Baviera è la situazione sempre più scossa del Ministro Presidente Kurt Eisner. La pubblicazione da lui fatta di documenti diplomatici che proverebbero la responsabilità della Germania dello scoppio della guerra (pubblicazione

7v
i violenti
attacchi contro il segretario degli Esteri Solf



Riassumendo, non posso che ripetere quanto ho detto in
8r
principio: la situazione attuale politica in Germania è così
grave come incerta. Forse quando questo rapporto arriverà nelle mani di V. E. la situazione
che qui ho accennata, sarà del tutto mutata: in meglio od in peggio?....Inchinato ecc.
Schioppa