Document no. 4096
Pacelli, Eugenio
to Gasparri, Pietro
Munich, 03 April 1925
Summary
Pacelli übersendet eine vom preußischen Gesandten in München Denk eingereichte Note, mit der die preußische Regierung Einspruch erhebt gegen das zwischen dem Heiligen Stuhl und Polen geschlossenen Konkordat. Der Nuntius bedauert, dass die Note die Unterschrift des preußischen Ministerpräsidenten Marx trägt, der gläubiger Katholik ist. Pacelli hatte sogar erwogen, die Note zurückzuweisen, nahm davon aber Abstand, weil er von einem solchen Affront eine Verschlechterung der bereits schwierigen Beziehungen zwischen Preußen und dem Heiligen Stuhl befürchtete. Denk gegenüber erklärte er, ohne Bevollmächtigung durch den Heiligen Stuhl in keine Diskussion eintreten zu können, da das Polenkonkordat nicht in seine Kompetenz falle. Die Note konstatiert eine Inkompatibilität des Konkordats mit der Bulle "De salute animarum", insbesondere im Hinblick auf die Einteilung der Diözesen. Die Note betont, dass die Bestimmungen der Bulle, insbesondere zu den Staatsleistungen an die Kirche, für die preußische Regierung auch in der schweren Nachkriegszeit immer bindend gewesen sei. Dem widerspricht der Nuntius und verweist auf seine Note an den preußischen Kultusminister Boelitz vom 25. Juni 1924. Die Note kritisiert weiterhin, dass der Heilige Stuhl vor Abschluss des Konkordats mit Polen keinen Kontakt zu Preußen aufgenommen habe, dass die Diözese Schlesien errichtet werde und dass die Regelung bezüglich der deutschen Kirchengüter in Polen den Interessen Preußens widerspreche. Vor allem befürchtet die preußische Regierung finanzielle Verluste für die Diözese Breslau als Konsequenz aus dem Polenkonkordat. Die Note schließt mit dem Hinweis, dass die preußische Regierung auf eine Behebung der beanstandeten Aspekte hofft. Im Postskript vom 4. April bestätigt Pacelli den Erhalt des Schreibens mit Details zum Polenkonkordat und versichert, sich an die dort gegebenen Weisungen zu halten.Subject
Rimostranze del Governo prussiano contro il Concordato fra la S. Sede e la
Polonia
Stamane il Consigliere ministeriale Sig. Denk






Confesso all'Eminenza Vostra Reverendissima che avrei voluto nel primo momento respingere puramente e semplicemente simile Nota; poiché tuttavia tale atto avrebbe potuto essere considerato come un grave affronto verso quel Governo e rendere così ancor più difficili i già tanto spinosi ed ardui rapporti colla Prussia, non ho osato di compierlo di mia propria iniziativa e senza Superiore istruzione. Ho nondimeno fatto notare al Sig. Denk che, trattan-
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dosi di una Convenzione colla Polonia, io non
sono competente in questo argomento e non potrei quindi (senza speciale mandato della
S. Sede) accettare una discussione al riguardo.La Nota afferma che il nuovo Concordato colla Polonia non è d'accordo colla Bolla concordata De salute animarum del 16 Luglio 1821



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data del 25 Giugno 1924 (cfr. Rapporto N. 30734 del 26 s.m.), – di mostrare all'Eminenza Vostra quanto poco
esatta sia una siffatta asserzione e quanto notevoli siano invece state, nel corso di oltre
un secolo, le inadempienze del Governo prussiano, il quale ora si atteggia a così scrupoloso
esecutore e severo vindice degli obblighi concordatari.Il Sig. Ministro Presidente prosegue osservando che, se la S. Sede, per regolare la situazione ecclesiastica nel nuovo Stato polacco


La Nota passa poi a muovere obbiezioni contro la erezione della diocesi di "Slesia"

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na della diocesi di Breslavia", e si diffonde
quindi più specialmente circa la disposizione dell'articolo 26
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una volta
in possesso del Concordato, ha assai meno di prima motivo di sottrarre il regolamento di
questo punto dal campo dell'arbitrio. La conclusione del Concordato colla Polonia senza aver
sistemato la questione dei beni ecclesiastici appartenenti a persone estere sorprende tanto
più, in quanto che la S. Sede di fronte al Governo cecoslovacco ha respinto in massima
l'adattamento delle diocesi ai confini dello Stato

Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo + Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi Nunzio Apostolico
<P. S. = 4 aprile 1925 = Mi giunge ora il venerato Dispaccio N. 40432 del 30 Marzo u. s. con schiarimenti circa vari punti del Concordato polacco e relative istruzioni, alle quali mi atterrò fedelmente.>3
1↑Am linken Seitenrand hds. von unbekannter Hand, vermutlich vom
Empfänger bemerkt: "o/coincidevevano [sic]? cf. bestimmten".
2↑Hds. gestrichen, vermutlich von Pacelli.
3↑Hds. von Pacelli eingefügt.