Dokument-Nr. 4154
Pacelli, Eugenio
an Gasparri, Pietro
München, 27. Oktober 1922
Regest
Pacelli traf sich am 23. Oktober 1922 mit Franz Matt zu einem vertraulichen Gespräch, um die private Meinung des bayerischen Kultusministers zum jüngsten Konkordatsentwurf vom 26. September 1922 zu erfahren. Matt sehe vor allem in Artikel X über die Staatsleistungen an die Kirche ein Problem, doch habe der Nuntius den Minister beruhigen können, indem er die Bereitschaft des Heiligen Stuhls zu Zugeständnissen bezüglich der entsprechenden Bestimmungen des Bayernkonkordats von 1817 erklärte. Entsprechend den Aussagen des Münchener Erzbischofs Kardinal von Faulhaber und des Bamberger Erzbischofs von Hauck schätzt Pacelli die Finanzierung der Seminare als problematisch ein, da sich das Königreich dieser Verpflichtung entzogen habe und es nun äußerst schwierig sei, den Freistaat in den wirtschaftlich schwierigen Zeiten davon zu überzeugen, diese nun zu übernehmen. Da die Bestimmungen des Codex Iuris Canonici zur Priesterausbildung somit wahrscheinlich auf unbestimmte Zeit nicht umgesetzt werden können, bittet der Nuntius um weitere Instruktionen.Darüber hinaus habe Matt angemerkt, dass der Staat nach dem jetzigen Entwurf zwar sehr viele Verpflichtungen übernehme, er aber fast alle Rechte gegenüber der Kirche verliere. Da Faulhaber und Hauck ähnlicher Ansicht seien, hält Pacelli weitere Zugeständnisse für notwendig. Der Kultusminister fordere Nachbesserungen insbesondere beim Bischofswahlrecht sowie bei der Besetzung der Benefizien. Hinsichtlich der Formulierung in Artikel XII des Konkordatsentwurfs über die politisch-territoriale Situation Bayerns, die auf die Saarfrage ziele, habe Matt mit Blick auf die Bestimmungen der Weimarer Reichsverfassung nichts einzuwenden. Der Kultusminister habe letztlich anerkannt, dass der Konkordatsentwurf, der nun im Finanzministerium geprüft werde, auf seine Wünsche bezüglich der Schulfrage, der theologischen Fakultäten usw. eingegangen sei.
Betreff
Sulle trattative per il Concordato bavarese
Lunedì scorso, 23 corrente, mi sono recato a far visita a questo Sig. Ministro del Culto


Dalla conversazione avuta col Sig. Matt ho subito rilevato come una grave difficoltà risiede nell'articolo X relativo agli obblighi finanziari

239v
Ho, invero, ricordato che il primo schema
proposto dalla Santa Sede conteneva soltanto principi generali, ma il Sig. Ministro stesso
non accettò quella redazione e chiese che, invece di rimandare con una formula generica
all'antico Concordato del 1817

240r
sembra urtare ad insormontabili ostacoli, è quello
relativo ai Seminari, sul quale invece la S. Sede ben a ragione particolarmente insisteva
nella nota a pag. 9 del succitato progetto a stampa, soprattutto affinché i Revmi Vescovi
costituiscano corsi completi di filosofia e di teologia. Pare infatti estremamente difficile
che lo Stato bavarese, il quale per oltre un secolo sotto il regime monarchico, in base ad
una falsa interpretazione dell'articolo V



240v
gli
attuali Licei

Il Sig. Ministro ha osservato inoltre che, mentre lo Stato deve assumere una lunga serie di molteplici obblighi, assai limitate invece appariscono le concessioni della S. Sede; in altri termini, che, mentre sullo Stato continuano a gravare i pesi dell'antico Concordato, gli vengono invece tolti quasi tutti i corrispondenti diritti in esso riconosciuti già al Re di Baviera, "attenta utilitate, quae ex hac Conventione manat in ea, quae ad res Ecclesiae et religionis pertinent" (art. IX

241r
renderà, a di lui
parere, estremamente malagevole di far accettare il relativo progetto dal Parlamento; debbo
anzi aggiungere che anche i due sullodati Arcivescovi, pur così gelosi della libertà della
Chiesa, ritengono pressoché inevitabile qualche ulteriore concessione, se non si vuole che
naufraghi l'intiero Concordato. – In particolare il Dr. Matt ha notato: 1°) che
nell'articolo XIV § 1 le parole "prima della pubblicazione della Bolla" fanno temere che la
notificazione del nome del candidato


241v
Codex iuris canonici, furono realmente fondati coi beni non della Corona, ma dello
Stato; tuttavia, a) salve le limitazioni indotte nell'Atto di fondazione, in virtù
delle quali, ad esempio, la presentazione da parte del Governo ha luogo soltanto
alternativamente colla libera collazione del Vescovo; b) coll'obbligo per il Governo
stesso di scegliere il presentando da una terna liberamente formata dal Vescovo fra i
concorrenti al beneficio; c) salvi gli oneri, cui è tenuto il patrono




242r
pra descritti, il correlativo ius
praesentandi. Giova inoltre notare che i benefici in discorso, fondati coi beni
dello Stato nel periodo suddetto, costituiscono (a quanto mi è stato assicurato) una parte
relativamente piccola di quelli, su cui il Governo bavarese ha esercitato finora il diritto
di presentazione, mentre che rimarrebbero esclusi tutti gli altri, assai più numerosi, per i
quali il diritto medesimo spettava già al Re di Baviera in virtù di indulto

Quanto alla clausola dell'articolo XII del nuovo progetto "se la situazione politico-territoriale della Baviera non subirà cambiamenti", il Dr. Matt mi ha spontaneamente manifestato che non vede gravi obbiezioni al riguardo, essendo chiaro che, qualora, ad esempio, il bacino della Sarre




242v
territori degli Stati
particolari (come si è già verificato per la Baviera coll'annessione di
quello di Sassonia-Coburgo
Il Sig. Ministro ha riconosciuto altresì che a riguardo degli altri punti (scuola


Infine egli mi ha comunicato che il progetto si trova ora, per ciò che riguarda la parte economica, allo studio presso il competente Dicastero, ed io l'ho instantemente pregato a far sì che esso venga compiuto nel più breve tempo, evitando le lungaggini ed i ritardi, che si sono dovuti lamentare per il passato. La stessa viva raccomandazione ho fatto al Sig. Ministro delle Finanze Dr. Krausneck


Dopo di ciò, in attesa delle venerate istruzioni dell'Eminenza Vostra, m'inchino umilmente al bacio della Sacra Porpora e con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico