Dokument-Nr. 13676
Pacelli, Eugenio
an Gasparri, Pietro
München, 25. Januar 1924
Betreff
Sull'Esposto del Sac. Lino Freyer
Insieme al relativo Allegato, che qui accluso compio il dovere di ritornare all'Eminenza Vostra Reverendissima, mi è stamane pervenuto il venerato Dispaccio N. 26246 del 21 corrente.
Con Foglio N. 6122 in data del 29 Ottobre s. a. Mons. Nunzio Apostolico






Senza indugio compii l'incarico affidatomi dal sullodato Mons. Nunzio con lettera diretta il 2 Novembre al menzionato Mons. Weimann, il quale il 1° Dicembre mi significò che "qualora il Sac. Freyer non venisse presentato
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per la parrocchia di
Behle, gli avrebbe conferito un altro beneficio, non appena fosse stato
vacante".Intanto il Freyer si rivolse a me direttamente in data del 17 Dicembre, chiedendomi di intervenire presso il Sig. Ministro del Culto

Poiché, come è noto, nel caso di mutazione nella forma di governo, i diritti di patronato o di presentazione



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Berlino nei primi giorni del corrente mese di Gennaio,
per parlare della cosa in modo del tutto privato (come dichiarai espressamente) col
Consigliere ministeriale Sig.
Schlueter.

La mattina seguente comunicai al Freyer, venuto espressamente a Berlino affine di insistere ancora presso di me nella sua richiesta, la risposta del sunnominato Consigliere ministeriale, la quale non lasciava alcun adito a speranza. In seguito a ciò egli si è indirizzato al S. Padre

A mio umile avviso, non sarebbe quindi il caso per la S. Sede d'intervenire né presso l'ordinario di Tütz (il quale, come si è accennato, è già disposto a concedere al Freyer un
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beneficio di libera
collazione, appena diverrà vacante), né tanto meno presso le Autorità civili tedesche, vale
a dire presso il Ministero del Culto prussiano, per le considerazioni suesposte.
L'interessamento della S. Sede potrebbe piuttosto esplicarsi, se così l'Eminenza Vostra
giudicasse conveniente, presso la Curia arcivescovile di Posnania o le Autorità civili
polacche, affinché sia almeno dato al Freyer un equo indennizzo.A complemento di quanto sopra mi sia permesso di ricordare come, mentre i Vescovi della Baviera subito dopo la rivoluzione del Novembre 1918


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colo
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se e fino a qual punto lo Stato possa cambiare i
diritti spettantigli in questa materia, senza cessare dall'adempiere i suoi obblighi
(cfr. Rapporto N. 26628 del 24 Febbraio 1923). In
considerazione di ciò, sembrami subordinatamente tanto più indispensabile che la
S. Sede mantenga in tale materia un [sic] attitudine di riserbo ed eviti di
compromettere la sua situazione in vista degli ulteriori eventuali
negoziati col Governo prussiano
Chinato umilmente al bacio della sacra Porpora con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Dell'Eminenza Vostra Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico