Document no. 285
Pacelli, Eugenio
to Gasparri, Pietro
, 20 November 1926
Summary
Pacelli berichtet ausführlich über seine Unterredung mit dem württembergischen Innenminister Bolz vom 8. November. Er habe die Position des Heiligen Stuhls dargelegt und begründet, dass ein Abweichen vom Codex Iuris Canonici von 1917 nicht infrage komme, während Bolz auf der Gültigkeit der Regelungen von 1821 und 1827 bestehe. Ein Konkordat für Württemberg sei generell nicht realisierbar, da die protestantische Mehrheit "lieber mit dem Teufel" verhandle als mit Rom. Des Weiteren beschuldigt Pacelli das Rottenburger Domkapitel, die württembergische Regierung gegen Rom aufzustacheln. In der Kandidatenfrage spricht sich Pacelli erneut für Sproll und Baur aus, gibt aber Baur wegen seiner "römischeren Auffassungen" den Vorzug.Subject
Circa la provvista della Sede vescovile di Rottenburg - Attitudine del Governo del
Württemberg
Mi pervenne regolarmente il venerato Dispaccio dell'Eminenza Vostra Reverendissima N. 2361/26 del 14 Ottobre p. p. relativo alla provvista della Sede vescovile di Rottenburg

Come ebbi già occasione di accennare nel mio rispettoso Rapporto N. 36168 del 1° Ottobre p. p., – affine di chiarire meglio la questione di fronte al Governo



32v
Ho cominciato, da parte mia, a spiegare
al Signor Ministro il punto di vista della S. Sede. La rivoluzione in
Germania





33r
del
Centro, ha respinto l'idea di qualsiasi negoziato con la Sede
Apostolica


33v
dendo
una qualche partecipazione dei Capitoli cattedrali nella scelta del candidato, ad esempio
mediante il metodo delle liste. Né il Governo potrebbe addurre in suo favore le prestazioni finanziarie


Il Sig. Ministro ha risposto dandomi copia di una lettera a lui diretta il 3 Settembre c. a. dal Consigliere ministeriale nel Ministero del Culto, Sig. Meyding


34r
carattere contrattuale della disposizione relativa al
diritto di elezione vescovile spettante al Capitolo cattedrale. Opinione comune (ha egli
aggiunto) anche dei giuristi cattolici in Germania, salvo rarissime eccezioni, è la
permanenza in vigore delle Bolle in discorso; lo Stato, in seguito alla nuova Costituzione
del Reich, non ha fatto altro se non rinunziare ai suoi diritti di intervento, senza
toccare altrimenti il valore di quelle Convenzioni e continuando anzi a riconoscere ed a
soddisfare gli obblighi da esse derivanti. D'altra parte, la situazione nel Württemberg, in
cui i cattolici sono una piccola minoranza, è tale che non permette trattative
concordatarie. I protestanti, di cui una buona parte, spesso a differenza dei loro pastori,
sono credenti ed attaccati alla loro fede, rifuggono dall'idea di qualsiasi contatto con
Roma e preferirebbero di trattare piuttosto col diavolo (lieber mit dem Teufel); essi
temono altresì che nei negoziati coll'abile diplomazia pontificia sarebbero messi nel sacco.
La legge unilaterale sulle Chiese, da me sopra citata, non riguarda che
questioni34v
di amministrazione, di imposte ecclesiastiche,
ecc.; da essa fu eliminata qualsiasi disposizione circa le nomine agli uffici ecclesiastici
e non si trova quindi in opposizione colle Bolle di circoscrizione. Se perciò ora il nuovo
Vescovo non sarà eletto dal Capitolo, ma verrà nominato direttamente dalla S. Sede, la
stampa protestante aprirà una vivace compagna [sic], accusando la S. Sede medesima
di infedeltà e violazione dei trattati. Il Presidente dello Stato del Württemberg, che è al
tempo stesso Ministro del Culto, Sig. Bazille


35r
l'avvenire, con relativa minaccia, per il caso di futura
eventuale nomina di persona ingrata, di sospensione delle prestazioni anzidette. Esso teme
infatti che, in occasione di una nuova vacanza, la S. Sede potrebbe eleggere un
non-württemberghese od un non-tedesco, o forse anche (horribile dictu) un Gesuita

35v
modo, in una simile lotta il Centro nel Württemberg
rimarrebbe solo e tutti gli altri partiti, di destra e di sinistra, conservatori e
socialisti, <si>1 schiererebbero
contro; vi è quindi un serio pericolo che la Chiesa venga a perdere i sussidi finora
corrisposti dallo Stato.Ho replicato al Sig. Bolz che il Sommo Pontefice Benedetto XV



36r
nuove circostanze, il che non
può essere fatto senza un nuovo accordo fra le due Alte Parti contraenti. Aggiunsi
sembrarmi, dal punto di vista delle relazioni internazionali, ben strana e contraddittoria
l'attitudine del Governo del Württemberg; esso per vieti pregiudizi, incomprensibili in
pieno secolo ventesimo, ignora l'altra Parte contraente, vale a dire la S. Sede, e
rifiuta qualsiasi contatto con Essa; viceversa, esige l'applicazione del trattato, la cui
esecuzione, massime dopo così gravi sconvolgimenti politici, richiede necessariamente una
nuova reciproca intesa, ed accusa poi la S. Sede medesima di mancanza di fedeltà alle
Convenzioni, se, dopo una inutile attesa di vari anni, e dopo che lo Stato ha emanato una
legge unilaterale, intende anch'Essa di procedere liberamente. La "legge sulle Chiese"
(Gesetz über die Kirchen) del 3 Marzo 1924 contiene anche prescrizioni
riguardo agli uffici ecclesiastici, ad esempio, la condizione che il funzionario
ecclesiastico abbia la cittadinanza tedesca (§ 56
36v
lamento di una materia concernente le più volte
menzionate Bolle. Il modo di elezione dei Vescovi ha avuto attraverso i secoli una larga
evoluzione; il can. 329 § 2
37r
fare nel Landtag dichiarazioni false od anche
offensive per la S. Sede (come sarebbe l'accusa di violazione della fede dei trattati),
Questa avrebbe modo di rispondere e di difendersi, sia per mezzo della pubblica stampa, sia
anche con Nota diretta al Governo centrale del Reich

37v
il Governo ad agire per il mantenimento del privilegio
della elezione capitolare del Vescovo. Anzi, come mi è stato comunicato da persona degna di
fede, la quale lo ha appreso dallo stesso Ministro Bolz, il Decano
Il Sig. Bolz mi disse che avrebbe parlato della cosa col Signor Bazille e mi chiese se sarebbe stato possibile un accordo ristretto alla provvista della Sede vescovile ed alle prestazioni finanziarie, con esclusione della questione scolastica

38r
Prussia, la quale,
dopo un siffatto precedente, non si presterebbe mai più a ciò che essa stessa è già tanto
restia a concedere, vale a dire alla inclusione nel Concordato, sia pur soltanto in termini
generali, delle suaccennate materie. Pregai il Sig. Ministro di riflettere bene che la
presente vertenza del Württemberg non può essere considerata dalla S. Sede
isola<ta>mente2, ma è una
questione di principio, la quale può avere le più gravi ripercussioni per il regolamento dei
rapporti fra Chiesa e Stato nel resto della Germania, ed anzi anche oltre i confini di
essa. -3Con lettera in data di ieri, giuntami ora, il Sig. Bolz mi ha significato di aver dato conoscenza al Ministro di Stato del Württemberg d

38v
altre notizie al riguardo. – Non rimane quindi, a
mio subordinato parere, per il momento che attendere la decisione del Governo in proposito,
dipendendo da essa, se non erro, anche il modus procedendi nell'attuale provvista di quella
Sede vescovile. Per ciò che concerne le persone dei candidati, le ulteriori
informazioni da me prese confermano che il Revmo Mons. Sproll



Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1↑Hds. von Pacelli eingefügt.
2↑Hds. von Pacelli korrigiert.
3↑Absatz Korrekturzeichen hds., vermutlich von Pacelli,
eingefügt.
4↑Hds. von Pacelli korrigiert.
5↑Hds. von Pacelli
korrigiert.