Dokument-Nr. 1007
Pacelli, Eugenio
an Gasparri, Pietro
München, 04. Januar 1920
Regest
Weisungsgemäß trat Pacelli seine Reise nach Berlin und Köln im Zusammenhang mit der Einsetzung Karl Joseph Schultes als neuen Bischof von Köln an. Um die deutschen Behörden vorzubereiten, hatte er im Dezember der Reichs- und preußischen Regierung durch den Grafen von Zech-Burkersroda, Geschäftsträger der Preußischen Gesandtschaft in München, zwei Briefe zukommen lassen. In Berlin traf er am 29. Dezember 1919 zuerst Adolf Kardinal Bertram. Dieser möchte den deutschen Episkopat versammeln, um Richtlinien für das Prozedere bei den Konkordatsverhandlungen zwischen Kirche und Staat festlegen zu können. Nach dem Mittagessen nahm Pacelli an einer Konferenz mit verschiedenen Vertretern und Beamten der Reichsregierung teil, anlässlich derer der preußische Kultusminister Konrad Haenisch die Entscheidung der Regierung über die Vereinbarkeit des alten Konkordats mit der Weimarer Reichsverfassung und über die Besetzung des Bischofsstuhles in Köln bekannt gab. Nachdem er einige Änderungen verlangte, lässt Pacelli Gasparri diese Dokumentation in der definitiven Fassung zukommen. Im Fall des Kölner Bischofsstuhles versicherten die preußische Regierung und die Reichsregierung, dass die Anwendung der Bulle "De Salute animarum" und des Breve "Quod de Fidelium" keinen Präzedenzfall darstellen wird. Bezüglich der Fortgeltung der alten Konkordate trafen die Regierungen eine Entscheidung, die mit der Interpretation des bayerischen Kultusministers Johannes Hoffmann nicht übereinstimmt. Mit Bericht vom 30. Oktober 1919 hatte Pacelli über sein Gespräch mit diesem informiert. Hoffmann hatte ihm und dem Vorsitzenden der Bayerischen Volkspartei, Heinrich Held, mitgeteilt, nach Auskunft des Reichsinnenministeriums seien Konkordate als internationale Verträge weiter gültig, soweit ihre Bestimmungen mit denen der bayerischen Verfassung nicht im Widerspruch stünden. Wichtig für Pacelli ist die Bereitschaft der Reichsregierung, die Ablösung der Staatsleistungen, die auf der Bulle "De salute animarum" beruhen, zu verhandeln. Trotz der Vorteile für die Kirche wurde bei der Fuldaer Bischofskonferenz eine kritische Stellungnahme zur Weimarer Reichsverfassung angenommen. Daraufhin schlug Pacelli Gasparri eine Erklärungsformel vor, die dieser mit dem verschlüsselten Telegramm Nr. 210 annahm. Der preußische Kultusminister behauptete außerdem, für den Heiligen Stuhl könne es leichter sein, ein einziges Reichskonkordat anstatt einzelner Konkordate mit den jeweiligen Ländern zu schließen. Auf die Erwiderung Pacellis, Bayern würde es nicht annehmen, wies Haenisch auf eine Konferenz in Berlin mit den Vertretern der deutschen Staaten hin. Der Minister bat auch um den Erhalt des Campo Santo Teutonico und der Kirche Santa Maria dell'Anima in Rom. Beim Mittagsessen äußerte Reichspräsident Ebert Pacelli gegenüber seine Besorgnisse wegen der Abschaffung der Einwohnerwehr und der Auslieferung bestimmter Personen, die die Entente verlangt hatte. Die Einwohnerwehr habe nämlich die Kommunisten in Griff gehalten; die Auslieferung könnte Unruhen verursachen. Ebert erwähnte auch die Möglichkeit der Errichtung einer deutschen Botschaft beim Heiligen Stuhl, die auch zur Verfügung der bayerischen Regierung stehen und eine gute Abfindung für den bayerischen Gesandten Otto zu Groenesteyn vorsehen würde. Er wünschte auch eine Apostolische Nuntiatur in Berlin herbei, während Pacelli ihm die Mensalgüter des Fürstbistums Breslau in Österreich-Schlesien anvertraute. Am 31. Dezember erreichte der Nuntius Köln, wo er im Metropolitankapitel die im Bericht beiliegende Rede hielt. Dort sprach der Nuntius über die Besetzung des Erzbischofsstuhles und die zusammenhängende Möglichkeit einer Anwendung – auf jeden Fall nicht als Präzedenzfall zu verstehen – der Bulle "De salute animarum" und des Breve "Quod de fidelium". Der Vorschlag des Heiligen Stuhls, den Bischof von Paderborn, Karl Joseph Schulte, zum neuen Erzbischof von Köln zu wählen, rief eine heftige Diskussion im Domkapitel hervor. Der Nuntius erklärte aber dem Kapitel, der Wunsch des Papstes, den Bischof frei zu bestimmen, sei die beste Garantie für die Wahl des würdigsten Kandidaten. Die Bedenken, die die Kapitulare gegenüber Schulte haben, betreffen seinen Gesundheitszustand und sein Wohlwollen gegenüber dem Volksverein. Der Dompropst Middendorf stellte außerdem die Frage der Reaktion der Entente auf eine solche Besetzung, was Pacelli nicht glaubt, weil Schulte auch im Ausland geschätzt wird. Er beruhigte die Gemüter und gab ihnen einen Tag Zeit, um ihre Bemerkungen darzulegen. Aber schon am Abend teilte der Kölner Generalvikar Joseph Vogt Pacelli die Annahme des päpstlichen Wunsches im Namen des Kapitels mit. Am nächsten Tag legten die Kanoniker Pacelli ihren Wunsch dar, man möge dem Kölner Metropolitankapitel das Privilegium der Erzbischofswahl bewahren.Betreff
Viaggio a Berlino e Colonia
Tornato la scorsa notte dal viaggio a Berlino ed a Colonia compiuto per ordine dell'Eminenza Vostra Reverendissima, ho l'onore di riferire senza indugio sull'esito del medesimo.
Affine di poter avere al mio arrivo a Berlino una pronta risposta alle questioni, che l'Eminenza Vostra mi aveva dato istruzione di trattare col Governo del Reich



29v
sopra una materia
importante, sogliono sempre chiedere pareri giuridici, tenere riunioni, ecc.) avrebbero
avuto modo di esaminarle in antecedenza ed io non mi sarei esposto al pericolo di perdere
inutilmente in Berlino un notevole tempo. Nella seconda delle succitate lettere proposi, per
ciò che concerneva la provvista della Sede Arcivescovile di Colonia, ambedue le soluzioni, a
cui Vostra Eminenza si era degnata autorizzarmi col venerato cifrato
Nr. 209, e ciò perché in seguito a mie particolari informazioni prevedevo –
e tale previsione divenne certezza al mio arrivo in Berlino – che, qualora si fosse voluto
procedere questa volta alla nomina dell'Arcivescovo senza la elezione capitolare, il Governo
avrebbe bensì aderito, essendo il Vescovo di Paderborn
Giunto a Berlino la mattina del 29 Dicembre e ricevuto alla Stazione del Sottosegretario nel Ministero del Culto prussiano, Sacerdote Wildermann


30r
gli Esteri, mi fu subito annunziato che si
trovava pure in quella Metropoli l'Eminentissimo Signor Cardinale
Bertram











30v
to d'Affari di Prussia a Monaco, Signor Conte von
Zech, nonché alcuni funzionari dello Stato. Il Signor Haenisch, dopo alcune cortesi parole
di complimenti per la mia venuta a Berlino, mi lesse la risposta del Governo, ed io alla mia
volta, pur trovandola in sostanza soddisfacente, chiesi ed ottenni che venisse modificata in
qualche punto. Essa rimase quindi definitivamente così formulata:(Testo tedesco)
<(Cfr. Allegato III)>1
(Traduzione italiana)
"1.) Il Governo prussiano, d'accordo col Governo del Reich, ritiene che anche dopo la promulgazione della nuova Costituzione germanica

2.) Il Governo prussiano desidera una sollecita provvista della Sede arcivescovile di Colonia



31r
lativo Breve Quod de
fidelium
Il secondo dei surriferiti capoversi accetta espressamente la clausola da me richiesta secondo le istruzioni di Vostra Eminenza e non abbisogna di schiarimenti. – Il primo capoverso fissa invece autenticamente il modo di vedere del Governo di Berlino circa la questione della permanenza del Concordato. – Come Vostra Eminenza ricorderà senza dubbio, il Presidente del Consiglio dei Ministri di Baviera, Signor Hoffmann



31v
al diritto d'ispezione della Chiesa sulle
scuole



32r
armonia con questa: ossia l'intervento della Potestà civile nella provvista degli uffici
ecclesiastici e le anzidette prestazioni. Ma per ciò che riguarda il primo punto, non si
richiede se non la rinunzia dello Stato ad un suo privilegio

Nella medesima Conferenza aggiunsi, per desiderio espressomi dall'Eminentissimo Bertram, circa il modus procedendi nel-
32v
le trattative in discorso che l'Episcopato della
Germania (come ho sopra accennato) mi avrebbe comunicato i suoi postulati, i quali io avrei
alla mia volta trasmessi alla Santa Sede, onde ricevere da Questa le istruzioni
relativamente alle basi della futura Convenzione, che presenterei allora senza indugio al
Governo.Il Signor Ministro del Culto prussiano mi significò il giorno dopo che, siccome riuscirebbe per me assai difficile di negoziare con ognuno degli Stati della Germania (oltre venti), si potrebbe conchiudere un'unica Convenzione per tutto il Reich

Lo stesso Signor Ministro m'incaricò anche di raccomandare vivamente alla Santa Sede la conservazione degli Istituti
33r
tedeschi del Camposanto Teutonico

Credo inoltre mio dovere di aggiungere che nei due giorni della mia permanenza a Berlino il Governo tenne a colmarmi di specialissime attenzioni. La sera di quello stesso giorno 29 Dicembre il Presidente del Reich, Signor Ebert




33v
sa anche rappresentanti dell'Intesa, ed è disposta
in questo senso a tutte le possibili concessioni. Avendogli io ricordato che la Santa Sede
aveva preso assai a cuore la questione, come dimostrarono altresì i magnifici articoli
apparsi alcuni mesi fa sull'Unità Cattolica

34r
rapporti. Inoltre il Ministero medesimo darà ordine
all'Ambasciata di trasmettere al Governo bavarese copia di quei rapporti indirizzati a
Berlino, i quali concernono la situazione generale ovvero affari che hanno importanza
altresì per la Baviera, come pure di mandare al Governo anzidetto relazioni, anche non
richieste, ogniqualvolta ciò sia 
Il Signor Presidente Ebert accennò anche al desiderio del Governo della correlativa istituzione di una Nunziatura Apostolica in Berlino


Il giorno seguente 30 Dicembre mi fu offerta una colazione dal Signor Cancelliere dell'Impero, alla quale furono egualmente invitati vari personaggi politici, e la sera stessa partii per Colonia, ove giunsi la mattina seguente verso le ore 9 1/2.
34v
Celebrata la Santa Messa nella Cappella del Seminario, in
cui venni alloggiato, mi recai alle ore 11 1/2 al Duomo, ove fui solennemente ricevuto
dall'intiero Capitolo Metropolitano, e dopo aver pregato dinanzi all'Altare del SSmo Sacramento




35r
pitolari si portassero su Monsignor Vescovo di Paderborn
35v
di Gesù Cristo, potevano con tutta sicurezza ritenere in
coscienza come il più degno ed atto all'ufficio di Pastore della illustre Archidiocesi di
Colonia. Quanto alla persona di Monsignor Vescovo di Paderborn, chiesi se vi fossero contro
di lui serie e fondate eccezioni. In realtà però non furono manifestati che dei dubbi 1°.)
sulla sua sanità; ma io potei rispondere, avendolo appreso dall'Eminentissimo Bertram, che
il Santo Padre aveva già assunto informazioni al riguardo ed era risultato trattarsi
piuttosto di salute alquanto delicata, che di vera malattia; 2°.) sul suo favore per il
Volksverein


36r
eletto), e che del resto gli elettori si
erano potuti convincere che non vi era contro tale scelta alcuna seria difficoltà. Mons.
Middendorf mi significò altresì che il 7 corrente si terrebbe la riunione preparatoria
dell'elezione, alla quale debbono essere convocati anche alcuni Canonici onorari residenti
fuori di Colonia ed aventi diritto al voto. In essa, affine di conservare tutte le formalità
esteriori dell'elezione, sarà compilata la consueta lista, in cui verrà posto come primo il
Vescovo di Paderborn. L'elezione stessa avrà luogo alcuni giorni dopo (forse otto o dieci)
<(2)>3.In conformità delle
istruzioni dell'Eminenza Vostra (Dispaccio N. 99630), dissi al
sullodato Preposto che il Capitolo non aveva bisogno di presentare la lista al Governo né di
compiere alcun altro passo presso di questo. Alla domanda dello stesso Mons. Middendorf, se
l'Intesa avrebbe fatto opposizione contro la scelta di Monsignor Schulte, risposi che io non
lo credevo probabile, tanto più che egli è stimato anche all'estero per la sua opera a favore dei prigionieri
36v
a Sua Santità, insieme ai sensi del loro fedele
attaccamento, la calda preghiera che l'Augusto Pontefice si degni a conservare al Capitolo
stesso l'antichissimo privilegio della elezione dell'Arcivescovo.La sera, dietro invito del più volte menzionato Capitolo, presiedetti una funzione solenne nel Duomo gremito di fedeli ed impartii la benedizione col Santissimo; dopo di che ebbe luogo un pranzo offertomi dal Capitolo medesimo, il quale volle così nuovamente manifestare il suo ossequio e la sua riconoscenza.
La mattina seguente, due corrente, ripartii alle ore 7.30 per Francoforte alla volta di Monaco, ove però sono giunto, atteso l'attuale stato delle comunicazioni ferroviarie, soltanto alle ore 4 antim. di oggi.
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
(1) Tali riserve consistevano in ciò che "quella nomina non avrebbe dovuto costituire un precedente né in particolar modo pregiudicare il diritto di elezione del Capitolo di Paderborn nella scelta del nuovo Vescovo".
(2) Apprendo ora che essa è stata fissata per il 15 corrente.
1↑Hds. eingefügt von Pacelli.
2↑Hds. gestrichen
und eingefügt von Pacelli.
3↑Hds. eingefügt von Pacelli.
4↑Hds. eingefügt von Pacelli.
5↑Hds. gestrichen, vermutlich von Pacelli.